Venerdì 22 novembre 2024, ore 18:06

PNRR 

Draghi: riforme subito 

Mercoledì mattina il voto di fiducia che il Governo ha chiesto all’Aula della Camera sul Dl Taglia prezzi. La decisione è stata presa ieri dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio, dopo la bocciatura della questione di pregiudizialità avanzata da Fratelli d’Italia. Lunedì il numero legale era mancato per tre volte: un nuovo allarme al Governo di una maggioranza più che mai litigiosa. Mentre il M5s rilancia la battaglia contro il termovalorizzatore di Roma, il leader della Lega Salvini sollecita lo stop all’invio di armi a Kiev e chiede al premier Draghi garanzie precise per i balneari nel Ddl Concorrenza. L’accordo sembra vicino ma il Governo ha messo paletti ben precisi: le gare si devono fare entro fine 2023 salvo singole deroghe tecniche al 2024. Palazzo Chigi ha messo a punto un nuovo testo che dovrebbe essere presentato come emendamento del Governo o dei relatori in Commissione Industria del Senato. Finché non si chiude il nodo delle concessioni balneari non ci sarà nessun avanzamento sulla delega fiscale. Entrambi i provvedimenti andrebbero approvate entro il 30 giugno per rispettare il cronoprogramma del Pnrr. Draghi sulle riforme non arretra di un millimetro: vanno fatte subito per non perdere i fondi del Pnrr, essenziali per l’Italia, a maggior ragione in un momento difficile come questo
Sul tema fisco, così come su lavoro e pensioni, si sono confrontati martedì Salvini e Cgil Cisl e Uil. Il leader della Cisl Sbarra ha sottolineato: ”Le nostre priorità sono la difesa del potere di acquisto, il rinnovo dei contratti scaduti nel pubblico e nel privato, l’alleggerimento del carico fiscale. Senza dimenticare la sicurezza sul lavoro”. Aggiunge Sbarra: ”Bisogna governare l'emergenza con un dialogo costante e strutturato tra Governo e parti sociali attraverso misure che evitino le fiammate inflazionistiche, costruire una nuova politica dei redditi, favorire la crescita, rinnovare tutti i contratti pubblici e privati, detassare i frutti della contrattazione, riformare il reddito di cittadinanza legandolo alle nuove politiche attive del lavoro, accelerare gli investimenti del Pnrr”. La prospettiva auspicata dalla Cisl è ”un nuovo e moderno patto sociale”. Da parte sua la segretaria confederale Cgil Fracassi spiega: ”Abbiamo posto gli stessi temi posti al Governo ai primi di maggio: la situazione dei salari e delle pensioni è drammatico e la risposta arrivata dal Dl aiuti non basta. Oggi c'è il rischio di un nuovo impoverimento. Per questo si devono trovare misure strutturali, fiscali e di sostegno alla contrattazione”. Tra le priorità indicate anche la lotta alla precarietà. Dice Fracassi: ”Non ci piace l’eventualità di introdurre nuove forme di precariato come i voucher che non rispondono alla necessità del Paese. Serve invece occupazione stabile”.
Anche per la Uil, osserva il segretario confederale Proietti,le priorità sono ”un sostegno a salari e pensioni che devono essere incrementati a fronte della spinta inflazionistica, una riforma fiscale che riduca il peso delle imposte su lavoro dipendente e redditi da pensione, la riapertura del capitolo previdenziale con l'introduzione di una flessibilità verso la pensione tra i 62 e i 63 anni”.
Intanto l’Istat rivede al ribasso la stima dell’inflazione: nel mese di aprile l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra una diminuzione dello 0,1% su base mensile e un aumento del 6,0% su base annua (da +6,5% di marzo) a fronte di una stima preliminare che era del +6,2%. Il rallentamento si deve prevalentemente ai prezzi degli Energetici, la cui crescita passa da +50,9% di marzo a +39,5%.
Sempre l’Istat stima per marzo una crescita congiunturale sia dell’export (più intensa) sia dell’import. Da segnalare che a marzo le vendite verso la Russia sono diminuite del 50,9%.
Giampiero Guadagni

( 17 maggio 2022 )

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