Sempre in mattinata l'incontro a Palazzo Chigi tra il premier Draghi e i leader di Cgil Cisl e Uil, nel corso del quale il Governo aveva anticipato un provvedimento da 6-7 miliardi per sostenere famiglie e imprese e fronteggiare questa situazione di difficoltà. Uno stanziamento giudicato dai sindacati “importante ma insufficiente”.
Cgil Cisl e Uil hanno chiesto di ricercare nuove dotazioni finanziarie che, ha spiegato Sbarra “possono arrivare da un ulteriore tassazione degli extra-profitti delle multinazionali dell'energia e della logistica e possono determinarsi attraverso il reinvestimento dell'extra-gettito Iva”. I sindacati hanno anche posto la necessità di valutare uno scostamento di bilancio: “La crisi è pesante, lunga, e bisogna assicurare ogni utile sostegno ai lavoratori dipendenti e ai pensionati”.
Sbarra ha precisato che le misure indicate dai sindacati sono la decontribuzione, la rivalutazione ulteriore delle pensioni e la definizione di un possibile bonus che possa agire in maniera trasversale sui lavoratori dipendenti e i pensionati per gli acquisti di largo consumo esentati dall'Iva". Il sindacato ha inoltre “chiesto di alzare il tetto Isee per il bonus energia”. Governo e sindacati hanno concordato di rendere permanente e strutturale il dialogo e il confronto nella prospettiva di sostenere insieme il cammino delle riforme, rilanciare gli investimenti pubblici e privati, lavorare su qualità e stabilità del lavoro, accompagnare il processo di attuazione del Pnrr mettendo sullo sfondo l'impostazione di un nuovo e moderno patto sociale per la crescita, lo sviluppo e il lavoro. Aggiunge Sbarra: “Fondamentale poi rinnovare tutti i contratti pubblici e privati, aggiornando i meccanismi di riallineamento dei salari all'inflazione reale, defiscalizzando e promuovendo i frutti degli accordi di welfare e produttività, soprattutto di secondo livello”
L'incontro era stato chiesto a gran voce da Assisi, dove Cgil Cisl e Uil hanno celebrato il Primo Maggio. I tre segretari generali hanno parlato dal palco chiedendo anzitutto la fine dell'aggressione della Russia all’Ucraina. “Non può esserci vera pace senza vera giustizia”, ha detto Sbarra che ha ricordato come ci sia una guerra anche dentro il nostro Paese. Ed è quella dei feriti e dei morti sul lavoro. “Una strage infinita, vergognosa, che ha visto oltre 13 mila vittime nell'ultimo decennio, quasi 1.300 solo lo scorso, una media di oltre tre al giorno, soprattutto giovani e donne”. Per Sbarra “occorre sostenere la centralità del lavoro. Lavoro dignitoso, di qualità, contrattualizzato. Lavoro sicuro. Sono oltre 1.300 le vittime ogni anno nelle nostre fabbriche, nei campi, sui cantieri. Non abbiamo più sangue da dare”, ha detto Sbarra, che chiede di di fermare questa “lunga scia di sangue” e al Governo di “mettere in cima alle priorità un grande piano che azzeri questa conta vergognosa”. Ed è necessario “rinegoziare un moderno Patto sociale per la crescita, lo sviluppo, il lavoro, contro le diseguaglianze”.
Sui temi del Primo Maggio è intervenuto dal Quirinale anche il Presidente della Repubblica. Sergio Mattarella ha sottolineato l'esigenza di un patto istituzionale per fermare il flagello delle morti sul lavoro, perché lavorare è un diritto costituzionale e non può essere “un gioco d'azzardo letale” con il quale si perde la vita. Vanno incentivate le esperienze e le buone pratiche che si propongono la stipula di protocolli tra imprese e sindacati con l'obiettivo zero morti”.
Giampiero Guadagni