Nella nota con i dati provvisori di ”Occupati e disoccupati”, l’Istituto nazionale di statistica ricorda però che, rispetto ai livelli pre-pandemia (vale a dire febbraio 2020), il numero di occupati è inferiore di oltre 300 mila unità, il tasso di occupazione e quello di disoccupazione sono più bassi di 0,4 e 0,6 punti rispettivamente, mentre il tasso di inattività è superiore di 0,9 punti.
A settembre - riepiloga l’Istat - rispetto al mese precedente, crescono gli occupati e diminuiscono disoccupati e inattivi. Nel dettaglio, l’aumento dell’occupazione (+0,3%, pari a +59 mila unità), osservato per gli uomini e soprattutto per le donne, coinvolge i dipendenti a tempo determinato, le persone tra i 25-34 anni e gli ultra 50enni. Il tasso di occupazione sale al 58,3% (+0,2 punti).
La diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-1,2%, pari a -2 8 mila unità rispetto ad agosto) è più marcata per gli uomini e coinvolge solo chi ha più di 24 anni. Il tasso di disoccupazione cala al 9,2% (-0,1 punti). E questo nonostante l'aumento tra i giovani al 29,8% (+1,8 punti), dato che fa segnare l’aumento mensile più forte in tutta la zona euro. Il tasso italiano è secondo soltanto alla Spagna, dove la disoccupazione tra i giovani sotto i 25 anni è al 30,6%, ma in calo dal 31,7% di agosto.
La diminuzione del numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni, osservata a settembre rispetto al mese di agosto (-0,3%, pari a -46 mila unità), coinvolge solamente le donne, i 25-34enni e i maggiori di 50 anni. Il tasso di inattività scende al 35,7% (-0,1 punti).
Confrontando il terzo trimestre con il precedente, il livello dell’occupazione è più elevato dello 0,4%, con un aumento di 81 mila unità. La crescita dell’occupazione, nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di occupazione (-5,6%, pari a -137 mila unità) e alla sostanziale stabilità degli inattivi.
Inoltre, a seguito della ripresa dell’occupazione, registrata anche tra febbraio e giugno 2021, il numero di occupati è superiore a quello di settembre 2020 dell’1,2% (+273 mila unità); variazioni ancora negative si registrano per gli indipendenti e per i lavoratori tra i 35 e i 49 anni, in quest'ultimo caso solo per effetto della componente demografica. Infatti, il tasso di occupazione - in aumento di 1,0 punti percentuali - sale per tutte le classi di età.
Rispetto a settembre 2020, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-9,1%, pari a -230 mila unità), sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,0%, pari a -280 mila), che era aumentato in misura eccezionale all'inizio dell'emergenza sanitaria.
Giampiero Guadagni