Venerdì 22 novembre 2024, ore 17:13

Sviluppo 

Decontribuzione assunzioni al Sud, proroga Ue 

La Commissione europea ha autorizzato la proroga della decontribuzione per le assunzioni nelle regioni del Sud Italia. Si tratta di una deroga temporanea alla disciplina europea sugli aiuti di Stato, giustificata dalle ripercussioni economiche del conflitto in Ucraina. L’esito positivo della trattativa da tempo in corso a Bruxelles, portata avanti dal sottosegretario Amendola, è stato annunciato dalla ministra per il Sud e la Coesione territoriale Carfagna, che sottolinea: ”È una decisione che riconosce gli sforzi del Governo per migliorare le condizioni economiche del Sud Italia, ridurre i divari tra le varie aree del Paese e promuovere investimenti e occupazione nelle regioni meridionali”. Aggiunge Carfagna: ”Sono certa che il sistema produttivo saprà cogliere questa occasione. Ancora una volta la Commissione ha saputo utilizzare in modo intelligente, come ha dimostrato di sapere fare fin dall'inizio della crisi pandemica, i margini di flessibilità previsti dalle regole europee. Noi esploreremo ogni strada per rendere la decontribuzione una misura strutturale, che sostenga lo sviluppo del Sud in un arco pluriennale”.
Soddisfatto anche il ministro del Lavoro Orlando: ”Abbiamo ottenuto un risultato non scontato che consente ai lavoratori e alle imprese di sostenere gli sforzi per la buona occupazione nel Mezzogiorno”.
Commenta il leader Cisl Sbarra: ”È una notizia certamente positiva, una misura fortemente sollecitato dalla Cisl. Ora il Governo italiano deve insistere con l’Europa per un provvedimento strutturale di fiscalità di vantaggio per le aree più svantaggiate del nostro Paese per migliorare la capacità di attrazione degli investimenti ed anche per superare gli enormi divari territoriali sul piano occupazionale, produttivo, infrastrutturale e dei servizi sociali”. Aggiunge Sbarra: “Se, da un lato, la decisione della Ue incoraggia gli investimenti produttivi nel Sud, il governo e le forze politiche farebbero bene a non sottovalutare i richiami giunti oggi della Corte dei Conti sulla necessità di creare le condizioni per attuare il Pnrr, in un quadro di responsabilità condivise tra Esecutivo, Regioni, parti sociali, banche. Il rialzo del costo delle materie prime, inflazione e ricadute della guerra rappresentano gravi incognite sull’attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza, soprattutto nelle regioni meridionali. Occorre una verifica puntuale ed una vera ‘governance’ partecipata sia a livello nazionale sia a livello territoriale per accelerare i tempi della messa in opera dei progetti di spesa in modo da vigilare sulla trasparenza e superare gli ostacoli amministrativi e burocratici, primo fra tutto la carenza di personale professionalmente adeguato negli enti locali. Il successo o meno del Pnrr dipenderà dal grado di responsabilità e di maturità che tutto il Paese saprà mettere in campo”.
Giampiero Guadagni

( 24 giugno 2022 )

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