Sulle ultime bozze del testo netta la bocciatura di Pd e M5S. sul fronte delle parti sociali, resta scettico il giudizio di Confindustria. Per il presidente Bonomi ”mancano le misure che negli ultimi anni hanno favorito investimenti e crescita, serve a breve un confronto approfondito sulla strategia di politica industriale”.
Il sindacato tiene altissima al guardia. Il leader della Cgil Landini è pronto alla mobilitazione. Ma per il segretario generale della Cisl Sbarra ”la via maestra è quella del dialogo sui contenuti della legge di bilancio per migliorarla e cambiarla in direzione delle priorità sociali: ecco perché pensiamo che sia prematuro annunciare iniziative di sciopero”, Il giudizio della Cisl sulla manovra è articolato: ”Abbiamo apprezzato proroga, continuità e consolidamento delle misure adottate negli ultimi mesi anche dal governo Draghi per fronteggiare la crisi energetica, il caro bollette, l'aumento dei beni alimentari e i sostegno sino a marzo 2023 a famiglie lavoratori dipendenti e imprese. Consideriamo positive alcune misure che tengono conto di precise sollecitazioni e richieste che abbiamo avanzato nei mesi passati, mentre su alcuni provvedimenti ci sono contrarietà, dubbi e perplessità”.
A guardare c’è anche l'Europa, dalla quale è arrivato un sostanziale altolà alla misura che prevede di innalzare a 60 euro il tetto per il quale è previsto l’obbligo di accettare i pagamenti con il Pos. Da Bruxelles avrebbero fatto notare che l'abbassamento della soglia è uno dei traguardi a cui sono legati i fondi del Pnrr. Tanto che il Governo ha dovuto far sapere che ”sono in corso interlocuzioni con la Commissione europea dei cui esiti si terrà conto nel prosieguo dell’iter della legge di bilancio”. I vertici della direzione generale della Commissione europea che si occupano di conti pubblici ed economia e della task force istituita a Bruxelles per seguire i piani nazionali di ripresa e resilienza saranno a Roma nei prossimi giorni per discutere con le controparti nazionali della manovra appena varata dal Governo. Parallelamente i tecnici italiani e quelli della Commissione avranno modo di fare il punto sul rispetto degli impegni assunti dall'Italia per l'attuazione del Pnrr e le richieste di modifica che Palazzo Chigi si prepara ad avanzare. E questo soprattutto alla luce di quanto previsto dall'articolo 21 del regolamento Ue, cioè quello che prevede la possibilità che alcuni target indicati dal Pnrr non possano essere raggiunti per cause di forza maggiore, ovvero circostanze obiettive.
Intanto la presidente della Bce Lagarde ha sottolineato i ”progressi significativi” compiuti dall'Italia negli ultimi due anni ”in termini di riforme strutturali e di miglioramento della produttività dell'economia italiana”, richiamando l’importante occasione offerta dal Recovery al Paese.
Giampiero Guadagni