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Lavoro

Contratti a tempo indeterminato, primo calo dopo 30 mesi

Italia nel gruppo di coda in Europa sulla crescita dei salari. Sul terzo trimestre Eurostat ha riportato una dinamica di crescita quasi stabile sul costo del lavoro orario medio nell'area euro: più 1,6% su base annua

Intanto dopo due anni e mezzo i contratti a tempo indeterminato mostrano la prima lieve flessione (-6mila) mentre le attivazioni delle posizioni lavorative con contratto a termine raggiungono il massimo storico (1,86 milioni). E’ quanto emerge dalla nota trimestrale sulle tendenze dell’occupazione diffusa da istat, ministero del Lavoro, Inps, Inail e Anpal relativa al terzo trimestre dell'anno.

Nel complesso comunque l'occupazione continua a crescere. Il tasso di occupazione destagionalizzato è risultato pari al 58,1%, in crescita di due decimi di punto rispetto al trimestre precedente. Considerando l'ultimo decennio (2008-2017), il tasso aumenta di oltre due punti percentuali rispetto al valore minimo (terzo trimestre 2013, 55,4%), proseguendo nella tendenza al recupero dei livelli massimi pre-crisi (58,8% nel secondo trimestre del 2008).

Nel terzo trimestre continua l'aumento delle posizioni lavorative (+75 mila) anche se a ritmi meno intensi rispetto ai due trimestri precedenti (+125 e 128 mila nel primo e secondo trimestre). L'aumento è dovuto alle posizioni a tempo determinato (+81 mila) a fronte della lieve diminuzione del tempo indeterminato (-6 mila), in calo per la prima volta dopo dieci trimestri di crescita. Il numero di attivazioni a tempo determinato raggiunge il livello massimo (1 milione 868 mila) della serie storica dal primo trimestre 2011; il numero di attivazioni e di trasformazioni a tempo indeterminato è il valore più basso (539 mila), dopo il minimo del quarto trimestre 2014 (519 mila) e quelli di poco inferiori degli ultimi due trimestri del 2013 (534 e 526 mila).

L’incidenza delle attivazioni a tempo determinato sul totale sale al 77,6%, il massimo della serie dopo aver raggiunto il minimo nel primo trimestre 2016 (66,2%).Anche i dati tendenziali mostrano una nuova accelerazione del lavoro a tempo determinato (+390 mila), iniziata dal primo trimestre 2017 (+244 mila e +340 mila nel secondo trimestre). Tale accelerazione è confermata dai dati Inps (+478 mila) i quali comprendono anche il lavoro in somministrazione. A ciò si associa la relativa stabilità del tasso di crescita delle posizioni lavorative a tempo indeterminato, sia dalla fonte del ministero del Lavoro sia da quella Inps.

( 19 dicembre 2017 )

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