Obiettivo del provvedimento, si legge nel primo articolo, è ”promuovere lo sviluppo della concorrenza, anche al fine di garantire l'accesso ai mercati di imprese di minori dimensioni”, oltre che ”rimuovere gli ostacoli regolatori, di carattere normativo e amministrativo, all’apertura dei mercati” e ”garantire la tutela dei consumatori”.
Sulle concessioni in generale si prende tempo, scegliendo di procedere come con il catasto: per ora una mappatura dello stato dell’arte, una sorta di ”operazione trasparenza” per avere intanto un quadro chiaro di chi le detiene, da quanto tempo e quanto paga che possa fare da base a eventuali futuri interventi sui meccanismi della messa a gara. Anche sulla questione delle concessioni idroelettriche, il punto di caduta è una spinta alle Regioni ad accelerare le gare insieme a un rafforzamento dei poteri sostitutivi dello Stato, che interverrebbe però solo quando le Regioni sono in ritardo.
Sui servizi pubblici non di linea viene ripreso un ordine del giorno votato in Parlamento a fine ottobre. Su altri temi controversi, come i servizi pubblici locali, si sceglie la via della delega anziché delle norme subito operative, per avere più tempo per mettere a punto gli interventi e per trovare le intese nella maggioranza.
Ma ci sono anche diversi i settori in cui arriveranno presto delle novità, dalle gare per l'installazione delle colonnine di ricarica, alla banda larga fino all'obbligo di risarcimento diretto anche per le compagnie assicurative con sede all'estero, oltre a un elenco di una serie di attività che non avranno più bisogno di autorizzazioni per partire. Semplificazioni sono in arrivo anche sulla gestione dei rifiuti, fissando peraltro standard qualitativi sulla parte recupero che i gestori sono tenuti a rispettare.
La legge sulla Concorrenza è un ”provvedimento utile”, commenta il segretario confederale Cisl Cuccello che però sottolinea: ”Non è stata il frutto di un necessario dialogo con le parti sociali, confronto che andrà ampiamente recuperato nelle prossime settimane per una migliore attuazione delle nuove norme”. Osserva ancora Cuccello: ”La concorrenza e le autorità antitrust possono offrire un contributo prezioso anche nelle fasi di crisi economica e, soprattutto, per favorire la ripresa. Del resto i settori caratterizzati da una più intensa dinamica concorrenziale sono quelli che prima di altri hanno ripreso a crescere e a recuperare competitività, mentre i settori protetti con misure restrittive della concorrenza sono stati quelli dove l’impatto negativo sulla produttività è risultato più marcato”. La Cisl concorda dunque sulle finalità del provvedimento, ”ma bisognerà capire come gli obiettivi ipotizzati possano essere conseguiti, salvaguardando in primo luogo l’occupazione ed il rispetto dei diritti delle persone. Ci possono essere mercati protetti, che per effetto di queste misure possono andare in difficoltà se non si garantisce la continuità occupazionale, le clausole sociali nei cambi di appalto, l’applicazione dei Ccnl sottoscritti dalle organizzazioni maggiormente rappresentative ed i Durc di congruità”.
Giampiero Guadagni