Venerdì 22 novembre 2024, ore 19:23

Territori 

Comunità energetiche, argine contro lo spopolamento 

Tra le realtà in grado di affrontare il tema dello spopolamento in particolare nelle aree interne e montane ci sono le Comunità energetiche. Introdotte in Italia nel 2020, con il decreto Milleproroghentanto, nel nostro Paese sono un centinaio, numero in crescita negli ultimi tre anni, con il coinvolgimento di centinaia di famiglie e decine di comuni e imprese. Altrove, in particolare nell'Europa settentrionale questa realtà è già consolidata.
Approfondiamo il tema con Katiuscia Eroe, responsabile Energia di Legambiente.
Intanto, cosa sono le comunità energetiche?
Sono un nuovo modello di produzione e distribuzione di energia pulita. Un modo di uscire dalla dipendenza dalle fossili partendo dal basso e dare gambe alla transizione energetica. Le comunità energetiche rinnovabili rendono finalmente possibile lo scambio comunitario di energia rinnovabile, consentendo a cittadini, amministrazioni, piccole imprese e realtà locali di farsi protagonisti della rivoluzione energetica.
Quali sono i vantaggi di una comunità energetica?
Voglio citare una delle esperienze più importanti: quella nei comuni di Dobbiaco e Prato allo Stelvio in provincia di Bolzano, dove questi soggetti sono protagonisti della gestione dell'intera fliera, dalla produzione alla distribuzione, in un sistema locale in grado di portare risparmi in bolletta fino al 40% rispetto alle normali tariffe energetiche. Il primo vantaggio dunque è proprio quello in bolletta. Poi ci sono le agevolazioni fiscali introdotte dal Decreto Rilancio, nella misura del 50% delle spese sostenute per la realizzazione di un impianto fotovoltaico o con l’accesso al Superbonus 110%. Ci sono poi i vantaggi ambientali, alla luce dell’emergenza climatica. Con l’energia prodotta da fonti rinnovabili, si evitano infatti le emissioni di CO2.
Quali sono le opportunità più significative che arrivano dal Pnrr ? E quali le criticità ?
Il Pnrr prevede ben 2,2 miliardi di euro da destinare allo sviluppo di comunità energetiche per i Comuni sotto i 5.000 abitanti, definendo criteri e modalità per la concessione di finanziamento a tasso zero, attraverso la realizzazione di impianti di produzione di rinnovabili anche abbinati a sistemi di accumulo di energia. Un’opportunità che proietta i borghi italiani nel futuro.
Non basta però avere a disposizione risorse ingenti, se poi manca una progettualità che sappia guardare al futuro. E il futuro richiede che tutti siano protagonisti della ricostruzione, a partire dalla filiera istituzionale. Il Pnrr deve essere uno strumento strategico che va incontro alle esigenze territoriali e sociali del momento. Nei bandi del Pnrr destinati ai piccoli comuni si deve fare uno sforzo reale perché gli investimenti siano compatibili con il loro sviluppo, semplificando le modalità di concessione di finanziamenti e rendendo i congrui i tempi per la risposta ai bandi; e perché si completi finalmente il processo di semplificazione delle autorizzazioni, evitando che progetti approvati e finanziati siano poi bloccati dalla burocrazia e dalle sovrintendenze.
Legambiemnte come si mette in gioco ?
Vogliamo cogliere al meglio questa grande occasione. Legambiente, Kyoto Club e Azzero CO2, mettono a disposizione tutte le loro competenze attivando una partnership dedicata allo sviluppo di comunità energetiche nei piccoli comuni italiani. Frutto di questa alleanza virtuosa è la campagna “BeCome - Dai borghi alle comunità energetiche”, che nasce proprio per informare, formare ed assistere i piccoli comuni in questo percorso. Il progetto si propone di accompagnare i borghi a compiere un salto in avanti nella sostenibilità ambientale, ma anche in termini di coesione comunitaria e pratiche innovative energetiche e sociali.
Giampiero Guadagni

( 24 giugno 2022 )

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