Sabato 25 novembre alle ore 10 la Cisl scenderà in piazza Santi Apostoli, a Roma, per dar vita a una manifestazione nazionale dal titolo ”Partecipare per crescere: migliorare la manovra, costruire un nuovo Patto sociale”. Spiega il sindacato di Via Po: ”Sarà una giornata di mobilitazione in cui intendiamo incalzare Governo e Parlamento sui miglioramenti da apportare alla legge di Bilancio, ma anche indicare la via di una strategia di sviluppo pienamente partecipata dalle parti sociali. Alzeremo le bandiere di un sindacato responsabile, autonomo, pragmatico, intransigente, che pretende maggiori risposte nella manovra economica a cominciare dalle pensioni, con una marcia indietro sulle rigidità introdotte nelle regole di flessibilità e su aliquote e rendimenti dei trattamenti pensionistici di alcune categorie. Chiediamo più risorse sulla sanità, sull'istruzione, sugli enti locali, con lo sblocco delle assunzioni e le stabilizzazioni del precariato, più forti strumenti contro la povertà, sostegno della disabilità e della non autosufficienza. E daremo al Governo, al sistema delle imprese e anche agli altri sindacati, la bussola di un'agenda sindacale fondata sul protagonismo sociale nella individuazione delle politiche di crescita e di coesione. Vuol dire migliorare la manovra, ma andare anche oltre, guardando alla piena attuazione del Pnrr, al necessario cammino delle riforme, al rinnovo dei contratti pubblici e privati, alla definizione di un nuovo Patto sociale”. Questo ”è il sentiero che porta ad un grande accordo che passa dalla difesa e il riscatto del potere d'acquisto di lavoratori e pensionati, ad una nuova politica dei redditi; dal rilancio degli investimenti pubblici e privati al recupero di produttività, ad una riforma fiscale autenticamente redistributiva; ed al cambiamento delle legge Fornero , al rilancio delle politiche attive, della formazione e delle competenze, all'azzeramento dei morti sul lavoro; ad una nuova visione di politica industriale ed energetica, allo sblocco delle infrastrutture, alla ripartenza del Sud; alla valorizzazione della contrattazione a una più forte partecipazione dei lavoratori alle scelte e ai profitti delle imprese”. Su questa agenda la Cisl incalza tutti gli attori responsabili che hanno a cuore ”il rilancio quantitativo e qualitativo del lavoro ed una ripartenza che metta a frutto ogni competenza e ogni energia riformista del Paese”.
Cgil e Uil invece confermano le 8 ore di sciopero nazionale, con manifestazioni in 58 piazze e con un centinaio di presidi in tutta Italia. La mobilitazione partirà il 17 novembre nelle regioni del Centro, proseguirà il 20 novembre in Sicilia, il 24 novembre nelle regioni del Nord, il 27 novembre in Sardegna, il primo dicembre nelle regioni del Sud. Le motivazioni nella conferenza stampa congiunta dei segretari generali Landini e Bombardieri. Per Landini l’obiettivo ”non è solo rivendicare diritti e tutele ma indicare un nuovo modello di Paese che rimetta al centro il lavoro e le persone. Vogliamo dare voce alla maggioranza del Paese per cambiare”. Dalla riforma fiscale, ai contratti, dalla precarietà alle politiche industriali ”i temi restano e se non ci ascoltano ora non è che a dicembre andremo in ferie”. Aggiunge Bombardieri: ”La decisione di proclamare uno sciopero nazionale è stata una scelta coerente con le piattaforme sindacali, richiesta da lavoratori e lavoratrici che hanno partecipato alle assemblee. Abbiamo ritenuto opportuno proclamare 8 ore di sciopero e le iniziative sui territori, perché molte scelte del governo avranno ricadute sulle regioni.
Giampiero Guadagni