Un pacchetto di misure ”necessario, che pur nella limitatezza delle risorse a disposizione contiene interventi significativi e diverse richieste avanzate dalla Cisl, a cominciare dalla proroga delle principali leve di sostegno introdotte in questi mesi e dal potenziamento di alcune di esse. Strumenti che andranno ulteriormente rafforzati, integrati e stabilizzati in manovra”. Così il leader della Cisl Sbarra commenta il contenuto del dl Aiuti quater. Per Sbarra ”è davvero importante che il Governo abbia recepito la nostra richiesta di innalzare la soglia di detassazione sui fringe benefit: una misura che può far ripartire consumi e valorizzare le relazioni industriali, a patto di darle stabilità anche oltre dicembre e di condizionarla all'esercizio contrattuale. Fondamentale, poi, lo stanziamento per il rinnovo del contratto per oltre un milione di lavoratrici e lavoratori della scuola, frutto del confronto di pochi giorni fa con la premier. Riteniamo molto significativo, anche simbolicamente, il via libera alle concessioni energetiche vincolate al prezzi calmierati di vendita di gas. Il quadro si completa idealmente con lo sblocco degli adeguamenti pensionistici disposto pochi giorni fa dal Mef”. Dunque ”si profila complessivamente un provvedimento-ponte condivisibile, che può essere ancora migliorato elevando ed estendendo il prelievo sui maxiprofitti, sterilizzando l’iva sui beni di largo consumo per le fasce deboli, azzerando il carico fiscale sugli accordi di produttività. Elementi da prendere in considerazione in una Legge di Stabilità che dovrà essere capace di consolidare e completare l’intervento sull'emergenza coniugandolo con un progetto complessivo di riforme e investimenti che andrà definito insieme alle parti sociali, per dare profondità ed equità a una strategia di riscatto incentrata sulla difesa e la ripartenza dell'occupazione, la coesione, lo sviluppo”.
Venerdì, incontrando le associazioni di imprese, Meloni ha ribadito quanto detto mercoledì scorso ai sindacati confederali: il momento che l’Italia sta attraversando è ”difficilissimo” ed è necessario un ”richiamo alla responsabilità”. Al centro dell'incontro il cantiere della legge di bilancio. Meloni ha prospettato il taglio di 2 punti del cuneo fiscale, confermando che l’obiettivo di legislatura è quello di ridurre il cuneo di 5 punti.
Sul taglio del cuneo fiscale insiste da tempo il presidente di Confindustria Bonomi, che chiede un intervento da 16 miliardi con un impatto per un terzo a favore dei datori di lavoro e per due terzi a favore dei lavoratori e, quindi, con il risultato di mettere nelle loro tasche oltre 1.200 euro l’anno. Un intervento sul costo del lavoro sostenuto anche da altre sigle, dai commercianti alle coop. Oltre alla riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, le imprese chiedono di mettere un argine ai costi stellari dell'energia, sostenere i consumi che rischiano di andare a picco strozzati dal caro-prezzi e dalla perdita di potere d'acquisto delle famiglie.
Intanto la Commissione Ue rivede al rialzo le attese sulla crescita del pil dell'Italia nel 2022, vista ora al 3,8%, rispetto al 2,9% delle stime diffuse a luglio.
Viene tagliata invece la previsione sul 2023 con un Pil dell'Italia atteso in crescita dello 0,3%, rispetto allo 0,9% indicato in precedenza. E' quanto emerge dalle previsioni economiche di autunno, che come sottolinea il ministro dell’Economia Giorgetti coincidono con quelle del Governo. Per il 2024 l'attesa è che il pil italiano riprenda a salire per portarsi al +1,1%.
Quanto al deficit, per Bruxelles il calo in Italia dovrebbe interrompersi nel 2024. L'attesa è che passi dal 5,1% del pil atteso nel 2022 al 3,6% del 2023, per risalire quindi al 4,2% nel 2024, anche per i maggiori costi per gli interessi sul debito. Il rapporto del debito sul Pil dovrebbe diminuire dal 150,3% del 2021 al 144,6% nel 2022 e segnare un successivo lieve calo anche nel 2024 al 142,6%.
Giampiero Guadagni