Venerdì 22 novembre 2024, ore 20:33

Economia 

Caro energia, allarme Sulcis 

La sfida dell'energia “va oltre l'emergenza della guerra, e tutti noi paesi membri dell'Unione siamo persuasi della necessità di procedere a una diversificazione dal gas naturale e a un incremento rapido energie rinnovabili, strade che non sono alternative. La pandemia ha mostrato come, in questo tipo di crisi, le risposte nazionali non siano sufficienti. Una gestione comune del mercato dell'energia conviene a tutti”. Così il premier Mario Draghi nelle dichiarazioni alla stampa dopo l'incontro con i primi ministri di Spagna, Grecia e Portogallo a Villa Madama. Aggiunge Draghi: ”Acquisti comuni ci permettono di avere un peso negoziale migliore nei confronti dei fornitori. In queste settimane, abbiamo dato alla Commissione un impulso chiaro a muoversi in questa direzione, per imporre un tetto al prezzo d'importazione del gas e spezzare il legame tra il prezzo del gas e quello dell’elettricità”. L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, ha rimarcato Draghi, “ha aperto una fase di forte volatilità sui mercati delle materie prime, che si è aggiunta ai rincari che avevamo già osservato nei mesi scorsi. Dobbiamo intervenire subito, per difendere il potere d'acquisto delle famiglie, sostenere il tessuto produttivo, proteggere la ripresa. In tutti c'è la sensazione che occorra fare immediatamente qualcosa di sostanziale e significativo”. E in serata il Consiglio dei ministri per il varo del decreto energia.
Al Governo si rivolgono intanto i sindacati del Sulcis-Iglesiente, territorio già pesantemente martoriato dalla crisi. Ora - è l'allarme che lanciano i segretari territoriali della Filctem Cgil Madeddu, della Femca Cisl Lai e della Uiltec Uil Loi - il rincaro dei costi dell'energia rischia di fermare le aziende energivore della Sardegna, con gravi ripercussioni sull'occupazione, in particolare per la Portovesme srl, stabilimento del Sud Sardegna che produce piombo e zinco. A rischio il futuro di 1.500 lavoratori tra diretti e indiretti, una vera catastrofe. Si parla di rincari del costo dell'energia di circa cinque volte, dato che si passa da una spesa annua di 60 milioni di euro a una di 300-350 milioni”. I sindacati chiedono allora “un intervento del Governo affinché si possa arrivare a una soluzione che permetta alle imprese sarde di colmare il gap energetico che hanno nei confronti di quelle che operano nella penisola”.
Da parte sua l'Istat fa sapere che a gennaio l'Italia registra un deficit commerciale con il resto del mondo pari a 5,052 miliardi di euro (era +1,584 miliardi a gennaio 2021). In particolare il deficit energetico (-6,439 miliardi) si amplia notevolmente rispetto a gennaio dello scorso anno (-2,327 miliardi). L'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici si riduce da 3,911 miliardi per gennaio 2021 a 1,387 miliardi per gennaio 2022. Gli acquisti di gas naturale e petrolio greggio, sottolinea l'Istat, spiegano un quarto dell'aumento tendenziale dell'import.
Mentre, dopo la battuta d'arresto di dicembre, a gennaio l'export segna un nuovo aumento su base mensile trainato soprattutto dalle vendite di beni strumentali e beni intermedi. L'Istat stima una crescita congiunturale delle esportazioni del 5,3% dovuta all'incremento delle vendite verso entrambe le aree, Ue (+5,1%) ed extra Ue (+5,4%). Tra i settori che contribuiscono maggiormente all'aumento tendenziale dell'export si segnalano: metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+27,1%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+57,6%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+25,9%), prodotti della raffinazione (+87,3%) e sostanze e prodotti chimici (+25,2%). Sono in calo le vendite di autoveicoli (-1,7%).
Sempre l’Istat fa sapere che a gennaio che l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è stimato in diminuzione dello 0,9% rispetto a dicembre 2021. A gennaio 2022, osserva l'Istituto di statistica - nonostante la flessione registrata rispetto al mese precedente, l'indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni si mantiene elevato e ben al di sopra dei livelli prepandemici di febbraio 2020.
Giampiero Guadagni

( 18 marzo 2022 )

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