Capitolo lavoro. In risposta alla prevista ”perdita di slancio dell’attività economica”, la dinamica dell'occupazione ”è stata corretta lievemente al ribasso nel 2023” nel Dpb. Ciononostante, anche in ragione degli andamenti della forza lavoro, ”la previsione del tasso di disoccupazione viene rivista lievemente al ribasso rispetto al Dpb di inizio ottobre (8,1%, -0,1 punti percentuali) e viene confermata all'8,0% nel 2023, al 7,7% nel 2024 e al 7,5% nel 2025”.
Per la Cgil è ”una legge di Bilancio sbagliata. Il Governo non ci ha ascoltato. Nei prossimi giorni chiederemo un confronto con tutte le forze politiche e richiederemo al Governo ed al Parlamento modifiche sostanziali. Valuteremo e proporremo a Cisl e Uil tutte le iniziative di mobilitazione necessarie”.
Da parte sua il leader della Cisl Sbarra sollecita un incontro con il presidente Meloni per discutere dei contenuti della legge di stabilità e per operare scelte di miglioramento e di rafforzamento del profilo della manovra durante l’iter di approvazione in Parlamento. Sottolinea Sbarra: ”Apprezziamo la scelta del Governo di dare continuità e consolidare le misure adottate anche dal precedente esecutivo Draghi per fronteggiare l’emergenza caro bollette e sostenere in questo modo famiglie, lavoratori dipendenti e pensionati. Registriamo nella legge di stabilità alcune misure che tengono conto delle sollecitazioni che abbiamo avanzato in questi mesi come sindacato. Tuttavia bisogna fare uno sforzo in più su politiche di natura espansiva che facciano leva sul rilancio degli investimenti e della crescita, mettendo in priorità il lavoro e l’occupazione. Bisogna operare un deciso, forte taglio delle tasse a famiglie, lavoratori dipendenti e pensionati, assicurando il principio della progressività del prelievo fiscale”. Inoltre, conclude Sbarra, ”dobbiamo determinare la piena indicizzazione delle pensioni rispetto all'inflazione, rafforzare il taglio sul cuneo fiscale, togliere i vincoli di opzione donna”.
Giampiero Guadagni