Sottolinea la segretaria confederale Cgil Scacchetti: ”L’aumento delle dimissioni è segno di una maggiore mobilità nel mercato del lavoro, anche se si deve capire se sono determinate da un passaggio a un posto di lavoro migliore o se avvengono anche senza una prospettiva. La ricerca di migliori condizioni sia dal punto di vista retributivo che del riconoscimento della professionalità è un indicatore abbastanza positivo rispetto all'idea di non accontentarsi”.
Intanto il leader della Cisl Sbarra osserva che ”sono ancora tante le vertenze aziendali aperte che riguardano il destino di migliaia di famiglie. Purtroppo da anni si agisce sempre a valle quando le aziende decidono di licenziare o delocalizzare gli investimenti senza una strategia preventiva o una visione di reindustrializzazione”. Per il 23 marzo la Cisl ha organizzato una iniziativa in cui lancerà la proposta di un patto per l’industria, la crescita e lo sviluppo sostenibile. Un’occasione per ribadire che ”ai lavoratori e al sindacato va riconosciuta una funzione consultiva a monte delle scelte strategiche delle aziende. È venuto il momento di concretizzare l’articolo 46 della Costituzione. A breve partiremo con la raccolta firme per una legge sul coinvolgimento dei lavoratori alla gestione, ai risultati e alla organizzazione delle imprese private ed a capitale pubblico”.
Giampiero Guadagni