In un momento delicato per la vita del Paese ”le parti sociali si sono unite e non divise”. Dal palco dell’assemblea annuale di Confindustria il presidente Boccia riconosce e valorizza la strada unitaria intrapresa con Cgil, Cisl e Uil a cominciare dal patto per la Fabbrica per finire al Manifesto comune per l'Europa. E sottolinea: ”Una unità che potrebbe insegnare alla politica. Lo abbiamo fatto individuando punti di convergenza su cui è possibile fare fronte comune”, dice ancora elencando i temi che vedono uno schieramento compatto a cominciare dalla necessità di ridurre il carico fiscale a vantaggio dei lavoratori ”per aumentare il salario, migliorare il potere d’acquisto e stimolare la domanda interna”.
Osserva Boccia: ”Il Paese non riparte con lo slancio dovuto, necessario, che è alla nostra portata, che ci meritiamo”. E’ un monito accorato quello rivolto alla politica. ”Per rimetterci a correre - dice il numero uno di Viale dell’Astronomia - sarà utile liberarci dal peso di parole che inducono alla sfiducia, che evocano negatività, che peggiorano il clima". E sottolinea: ”Le parole di chi governa non sono mai neutre, influenzano le decisioni di investitori, imprenditori, famiglie”. Aggiunge Boccia: ”Se l’Italia volesse rispettare alla lettera le regole europee previste dal patto di stabilità e crescita dovrebbe fare una manovra strutturale per il 2020 da almeno 32 miliardi di euro: una manovra imponente con effetti recessivi. Non ci sono scelte semplici o indolori con la prossima legge di bilancio”. E in vista del voto di domenica Boccia avverte: ”Per noi la via è una sola: un'Europa più coesa e più forte che possa competere alla pari con giganti come Cina e Usa. E se qualcuno dice il contrario deve dimostrare che esiste un modo credibile di difendere l’interesse nazionale italiano in un contesto diverso”.
Confindustria propone al Governo e alle opposizioni di collaborare tutti insieme per una politica economica basata su realismo e pragmatismo, guidata dalla visione. In questo modo ”possiamo evitare un autunno freddissimo per la nostra economia”. Serve ”un progetto che sia un vero e proprio atto di generosità da dedicare ai ragazzi che vogliono e hanno diritto di vivere e lavorare in Italia per il futuro di tutti noi. Occorre smettere di dividersi su promesse che non si possono mantenere e concentrarci tutti sulle cose da fare, che sono tante e impegnative”.
Cgil Cisl e Uil apprezzano la relazione di Boccia. Sottolinea Furlan: ”È positivo che il presidente di Confindustria abbia sottolineato l’importanza del ruolo centrale delle parti sociali nel nostro Paese ed i risultati del buon lavoro unitario fatto in questi mesi da Confindustria insieme a Cgil, Cisl, Uil, un percorso che ha contribuito a difendere migliaia di posti di lavoro ed a rilanciare un modello industriale di sviluppo fondato su qualità, produttività e partecipazione dei lavoratori”. La relazione, aggiunge la leader Cisl, ”contiene una visione ed un posizionamento apprezzabili per dare slancio al futuro del paese e ad una Europa coesa, in cui la crescita economica e sociale non siano sacrificate alla stabilità come abbiamo sostenuto nel manifesto per l’Europa che abbiamo sottoscritto insieme a Confindustria. Così come è significativo ed importante che il presidente Boccia oggi abbia sostenuto la necessità di ridurre il cuneo fiscale per rafforzare le buste paga dei lavoratori in modo da risollevare i consumi interni e sostenere la crescita”. Rimane da parte della Cisl il giudizio critico sull'azione del Governo sui provvedimenti messi in campo per sbloccare la crescita ed i cantieri delle opere pubbliche, ”misure che appaiono del tutto insufficienti e dense di punti contraddittori”. Così come la Cisl resta fortemente contrari ad un provvedimento legislativo del Governo sia sul salario minimo, sia sulla misurazione per legge della rappresentanza e rappresentatività di sindacati ed imprese. Il Governo farebbe bene invece a rendere attuative le intese che i sindacati confederali e le associazioni di impresa, a partire da Confindustria, hanno sottoscritto nei mesi scorsi sulla misurazione della rappresentanza, in modo da contrastare i tanti contratti pirati ed il dumping salariale presente nel nostro paese".
Apprezzamenti anche dal leader Uil Barbagallo ”in particolare per il richiamo alla necessità di ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti, e noi aggiungiamo anche ai pensionati”.
Da parte sua il numero uno della Cgil Landini plaude alla valorizzazione degli accordi sottoscritti e condivide l’obiettivo strategico di costruire un'Europa sociale, unita e solidale”. Ma per Landini il presidente di Confindustria ” fa troppo affidamento sugli effetti presunti dei decreti crescita e sblocca cantieri”.