Alto ancora il tono dello scontro politico. La premier Meloni afferma che in campagna elettorale da parte di Fratelli d’Italia non ci sono state promesse sulle accise perché era già chiara la situazione che avrebbe trovato una volta al Governo. Situazione che infatti ha portato a confermare la scelta di Draghi di far scadere lo sconto sulla benzina con la fine dell’anno. L’impennata dei prezzi dei carburanti ha costretto l’Esecutivo a un intervento di emergenza per fermare la speculazione, come rivendica la presidente del Consiglio. Meloni aggiunge: la proroga nel 2023 del taglio delle accise sarebbe costata 10 miliardi, che sono andati invece al taglio del cuneo, alle famiglie numerose, alla sanità, al taglio delle bollette, alle Pmi”.
Ma le opposizioni attaccano perché ”la riduzione di Iva e accise su energia e carburanti era, invece, un punto del programma di Fratelli d'Italia”. ”Il tempo della propaganda è finito”, avverte il Pd, che chiede una audizione del ministro dell’Economia Giorgetti sui rialzi dei prezzi. Il M5S chiama in causa direttamente la premier, chiedendole di riferire in Aula. Il Governo ”sta con i forti anziché coi cittadini”, incalza Bonelli di Avs; mentre Gelmini, portavoce di Azione, chiede all’Esecutivo di ”riconoscere l’errore e ripristinare il taglio delle accise”. I tecnici stanno ancora limando le misure approvate in fretta e furia nel primo Cdm dell’anno. E servirà quindi ancora tempo per rendere operative le nuove misure che non hanno convinto del tutto nemmeno parte della maggioranza, soprattutto sul fronte di Forza Italia. Gli azzurri temono che gli strumenti adottati siano poco efficaci per contenere i prezzi di benzina e gasolio, se non accompagnati da una ristrutturazione del settore, coinvolgendo consumatori e operatori, soprattutto quelli delle autostrade.
Ieri intanto l’aula di Montecitorio ha dato il via libera definitivo al decreto Aiuti quater che diventa dunque legge. Assente appunto lo sconto sulle accise dei carburanti, il decreto proroga fino al 31 dicembre le misure a favore di famiglie e imprese per fronteggiare il caro energia, gran parte delle quali sono state ricomprese nella legge di bilancio per i primi tre mesi del 2023. Il provvedimento contiene anche la norma cosiddetta ”sblocca trivelle” che amplia la possibilità di coltivazione di giacimenti di gas a mare. Inoltre è rimodulato il superbonus edilizio che dal 110% scende al 90% per le spese sostenute nel 2023 dai condomini. I proprietari di singole abitazioni possono accedere alla detrazione del 90% anche per il 2023 ma a condizione che si tratti di prima casa e che abbiano un reddito di 15.000 euro elevato in base al quoziente familiare. L'agevolazione con aliquota al 110% viene riconosciuta fino al 2025 ai soggetti del terzo settore che esercitano servizi socio-sanitari e assistenziali e i cui membri del cda non percepiscono alcun compenso. Tra le altre misure del decreto figurano la riduzione da 190 a 140 milioni di euro delle risorse per il bonus trasporti, istituito per favorire l'acquisto di abbonamenti ai servizi pubblici. Inserita al Senato e confermata alla Camera la disposizione che autorizza la spesa di 150 milioni di euro per il 2022 per consentire il tempestivo pagamento dei contratti di supplenza breve e saltuaria del personale scolastico. Viene infine istituito un fondo per investimenti di rigenerazione urbana a favore dei comuni con popolazione inferiore a 15 mila abitanti, con una dotazione di 115 milioni di euro per il 2025 e 120 milioni di euro per il 2026.
Giampiero Guadagni