Lunedì 25 novembre 2024, ore 12:57

Effetto guerra 

Benzina, prima misura 

Subito il taglio dei prezzi della benzina, che si autofinanzia, e poco altro: il rafforzamento del golden power, i fondi in più per i rifugiati. Il Governo ha scelto di prendersi qualche ora in più e spostare a venerdì il varo delle prime misure per far fronte all'impatto economico della guerra in Ucraina: i conti non tornano, le risorse a disposizione, senza pensare a spese in deficit, sono scarse. Ma il segnale politico va dato, anche se per il grosso delle misure si dovrà aspettare che si definisca il quadro europeo: il premier Mario Draghi chiede a tutti un supplemento di sforzo per rassicurare famiglie e imprese e entro la settimana vuole dare l'ok almeno al decreto 'taglia-prezzi'.
I sindacati chiedono al Governo un confronto immediato ”per affrontare la difficile situazione economica, sociale, occupazionale che si sta determinando a seguito del drammatico conflitto in corso”. Così i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil - Landini, Sbarra e Bombardieri - in una lettera inviata al Presidente del Consiglio Draghi. ”L’aumento del costo delle materie prime e dei generi di prima necessità, la crisi e le difficoltà di interi settori produttivi - scrivono - hanno pesanti ripercussioni sul mondo del lavoro e sui pensionati. Da qui l'esigenza di un confronto immediato che possa portare ad assumere misure capaci di tutelare le condizioni di vita e di lavoro del nostro Paese”.
Le esigenze d’altra parte si moltiplicano di ora in ora, all'inasprirsi del conflitto. Il ministrp del Lavoro Orlando annuncia che si valuta di usare la ”cassa per transizione" per aiutare le imprese colpite dal caro energia. E intanto scrive a Inps, Inail, Ispettorato del Lavoro, Inapp e Anpal per chiedere di ridurre i consumi in tutte le loro sedi. Al Mims si punta ad introdurre una norma ad hoc per l'autotrasporto. Il ministro dell’Agricoltura Patuanelli per ora distribuisce 20 milioni, d'intesa con le Regioni, a sostegno della filiera ittica e annuncia che chiederà a Bruxelles, lunedì, di rivedere il Green deal, la Pac e la strategia Fram to fork. Il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti affina il suo pacchetto di proposte: chiede di dare più poteri a Mr.Prezzi, con multe fino a 5 mila euro alle attività che non sappiano spiegare, entro 10 giorni, i rincari, così come l'estensione delle garanzie Sace alle imprese strategiche e a quelle che riattivano produzioni di ghisa in Italia da destinare alla siderurgia. Ci sono poi le misure di spesa, dal miliardo per rifinaziare il fondo di garanzia delle Pmi, che secondo i calcoli del Mise potrebbe supportare fino a 150 mila aziende, agli 800 milioni per i ristori.
Sotto la lente ancora anche la richiesta di un intervento sull'export delle materie prime. Dall'idea di dazi sull'export si passa a quella di un controllo da parte del Mise, un obbligo di notifica con multe da 100 mila euro in su per chi non lo rispetta. Il titolare della Transizione ecologica Cingolani in Parlamento ha spiegato che il Governo sta ragionando su un meccanismo di ”accisa mobile” - introdotto con la Finanziaria del 2007 - che consente di destinare al taglio delle accise gli incassi Iva non previsti perché legati a un aumento dei carburanti. La norma potrebbe anche essere applicata, direttamente, con decreto ministeriale, perché è ancora in vigore, ma prevede interventi trimestrali: al momento i calcoli dell'extragettito sono ancora in corso e si statrebbe valutanto intanto di abbattere le accise di 15 centesimi per due mesi, in attesa di vedere le evoluzioni del mercato (e del conflitto). Più complesso un nuovo intervento sugli extraprofitti delle società energetiche che però servirebbe a finanziare subito le nuove misure per calmierare le bollette di luce e gas. Resta sul tavolo l'idea di rafforzare le rate così come quella di alzare il tetto Isee per il bonus sociale, ma i fondi scarseggiano. Nel decreto dovrebbero però entrare due voci dai costi limitati, cioè l'eliminazione dell'antivirus russo Kaspersky dalla P.a. e il rafforzamento del golden power: si dovrebbe portare a regime l'attuale campo di azione, esteso durante la pandemia Covid, ma anche dare maggiori possibilità di controllo alle amministrazioni sulle operazioni aziendali sul 5G.
Giovedì intanto primo sì del Parlamento al decreto Ucraina, che prevede, oltre all’invio delle armi e equipaggiamenti, gli aiuti e le misure per l’assistenza ai profughi. Il provvedimento è stato approvato dalla Camera con 367 voti a favore, 25 contrari e 5 astensioni. Ora il passaggio dell’esame al Senato.
Giampiero Guadagni

( 17 marzo 2022 )

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