Appena il tempo di essere approvata e la norma che introduce l’ecotassa sulle auto inquinanti è già un ricordo. Il primo a sfilarsi è Matteo Salvini, che di buon ora, intervenendo a Radio Anch’io, liquida senza mezzi termini l’emendamento alla manovra approvato martedì sera dalla commissione Bilancio della Camera: ”Sono assolutamente contrario a ogni ipotesi di nuova tassa su beni già ipertassati e più tassati d'Europa".
Troppo ghiotta l’occasione di prendere le distanze dall’alleato pentastellato, al quale lascia volentieri la paternità di una misura contro la quale è in atto una sollevazione generale.
Il Movimento accusa il colpo e ingrana la retromarcia. Dai sindacati alle case automobilistiche con le loro rappresentanze, ai consumatori, passando per centri di ricerca indipendenti e istituzioni finanziarie, il coro di critiche è compatto.
Le sigle dei metalmeccanici sono in prima linea. ”Dal governo l’ennesimo schiaffo all’industria nazionale e all’ambiente - attacca il leader della Fim Marco Bentivogli - Incentivando i veicoli a prezzo più alto e tassando le automobili più popolari non assolviamo i ritardi dei produttori: queste norme schizofreniche sono un danno per il Paese e i lavoratori”. Gli fa eco il segretario nazionale della Fim Ferdinando Uliano, che in controluce alla foga ambientalista vede una ”guerra ideologica” condotta contro un falso bersaglio: ”Le auto pesano per il 13% sulle emissioni di CO2”, quindi altro che benefici per l’ambiente, la nuova norma ”distruggerà posti di lavoro” e basta.
Spinto all’angolo, Di Maio annuncia la convocazione al ministero dello Sviluppo Economico di un tavolo tecnico con i costruttori, a partire proprio da Fca, e i consumatori per mettere a punto gli incentivi per ”l’ auto elettrica, ibrida e a metano”. L’obiettivo è ”non penalizzare nessuno, in particolare chi ha bisogno di acquistare un’utilitaria”. Un ”segnale di buon senso”, osserva la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan: ”Il compito del governo è di trovare un punto di equilibrio tra le diverse esigenze, dialogando con le associazioni dei costruttori e con i sindacati e gestendo con oculatezza questa fase di transizione verso l’auto elettrica a zero emissioni, che può diventare uno degli strumenti, insieme ad altre misure, per abbassare il livello di grave inquinamento delle nostre città”.
( Servizi domani su Conquiste Tabloid)