Venerdì 22 novembre 2024, ore 19:16

I dati

Auto, frena il mercato europeo

Frena nel mese di maggio, dopo il balzo di aprile (+9,6%) il mercato europeo dell'auto. Le immatricolazioni nei 28 Paesi dell'Unione Europea e dell'Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera) sono state 1.442.643, lo 0,6% in più rispetto lo stesso mese dell'anno scorso. Nei primi cinque mesi dell'anno sono state vendute 7.076.504 auto, il 2,2% in più sull'analogo periodo 2017. I dati sono dell'Acea, l'Associazione europea dei costruttori d'auto.

I risultati sono stati diversi tra i principali mercati dell''Ue, con Spagna (+7,2%) e Regno Unito (+3,4%) in crescita, mentre Germania (-5,8%) e Italia (-2,8%) hanno visto diminuire la domanda di auto a maggio. Da gennaio a maggio 2018, la domanda di nuove automobili nell''Unione europea rimane in gran parte positiva sostenuta dai nuovi stati membri, dove le registrazioni sono aumentate dell''11,6% nei primi cinque mesi.

Per quanto riguarda Fca, continua il momento non brillante: a maggio le vendite lo 0,2% in più dello stesso mese dello scorso anno. La quota scende dal 7,7% al 7,6%. A frenare il calo sono Jeep (+101,3%) e Alfa Romeo (+12,2%), mentre Fiat perde l'11,1% e Lancia/Chrysler il 5,4%. Nei primi cinque mesi dell'anno il gruppo ha immatricolato in tutto 491.738 auto, il 2,2% in meno rispetto allo stesso periodo 2017. La quota è pari al 6,9% a fronte del 7,3%.

Due le ragioni della battuta d’arresto del mercato europeo secondo il centro studi Promotor: l’effetto calendario, con un minor numero di giornate lavorate rispetto a maggio 2017, e l’effetto diesel. "La domanda di auto in Europa è sostenuta da un quadro congiunturale che si mantiene positivo - sottolinea Gian Primo Quagliano, presidente Promotor - anche se si notato segnali di rallentamento. L'effetto calendario e la demonizzazione dei diesel, che determina il rinvio della sostituzione delle auto più vecchie per valutare se orientarsi ancora su un diesel o su altri tipi di alimentazione, si fa sentire in particolare in Germania, dove il calo delle immatricolazioni è stato del 5,8%”. Secondo Promotor, a pesare in Italia è stata invece "l'interminabile vicenda della formazione del nuovo governo e il manifestarsi di segni di rallentamento nella ripresa dell'economia".

( L’articolo integrale domani su Conquiste Tabloid)

( 15 giugno 2018 )

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