Arriva il maxi sconto sul costo del lavoro per chi assume a tempo indeterminato. Le aziende che con nuove assunzioni aumentano i propri occupati potranno beneficiare di una maggiorazione pari al 120% del costo ammesso in deduzione, che sale al 130% se i nuovi assunti rientrano nelle cosiddette categorie fragili. Pubblicato il decreto attuativo che introduce questo ”superbonus” per le assunzioni previsto dalla riforma dell'Irpef. Il decreto, firmato dal ministro dell'Economia Giorgetti, di concerto con la ministra del Lavoro Calderone, contiene le modalità di attuazione della norma che dispone per le imprese, ai fini della determinazione del reddito, la maggiorazione del costo del lavoro per i neo assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, compresi quelli a tempo parziale. In pratica le aziende potranno incrementare il costo di lavoratrici e lavoratori da scontare ai fini fiscali: la maggiorazione dell'importo deducibile è del 20% (che porta quindi la deduzione totale al 120%), e sale di un'ulteriore 10%, al 30% (pari ad una deduzione del 130%) in caso di assunzione di soggetti appartenenti alle categorie svantaggiate, tra cui persone con disabilità, donne con almeno 2 figli minorenni o prive di impiego regolarmente retribuito, donne vittime di violenza, giovani ammessi agli incentivi all'occupazione, lavoratori molto svantaggiati. Il beneficio è condizionato all'incremento occupazionale da parte dell'azienda nel periodo d'imposta agevolato rispetto a quello precedente. Sono esclusi dal novero dei fruitori dell'agevolazione i soggetti che non sono titolari di reddito d'impresa, come gli imprenditori agricoli o coloro che svolgono attività commerciali in via occasionale.
Uno strumento per dare una spinta alle assunzioni stabili, cui si affiancano la proroga sino a fine anno della Decontribuzione sud; e presto anche gli incentivi per l'occupazione di donne, giovani e nel Sud previste dal decreto Coesione. Il provvedimento contiene, oltre all'attesa riforma dei fondi strutturali per superare le storiche difficoltà del nostro paese nella spesa dei fondi Ue, anche un pacchetto da 2,8 miliardi dedicato lavoro. Spiccano in particolare i tre bonus dedicati ai giovani, alle donne e a chi assume nella Zes unica per il Mezzogiorno, che prevedono l'esonero contributivo del 100% per due anni e potranno essere riconosciuti per le assunzioni a tempo indeterminato fatte dall'1 settembre 2024 al 31 dicembre 2025.
Infine, aumenta ancora il numero di contratti che prevedono premi di produttività depositati e attivi presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, anche se messo in relazione all'andamento in forte crescita registrato nel 2023, primo anno di applicazione della tassazione ridotta al 5%. Al 17 giugno scorso i contratti attivi sono 13.597 (in un anno + 26,2%). A beneficiarne oltre 4 milioni di lavoratori - 2.831.265 con riferimento a contratti aziendali e 1.338.665 a contratti territoriali - a cui è corrisposto un importo annuo medio pari a 1.483,37 euro. Numericamente i contratti aziendali rappresentano la quota maggiore sul totale ma, in termini percentuali, sono quelli territoriali a far segnare l'incremento maggiore rispetto al 2023. I 13.597 depositi si riferiscono a contratti attivi localizzati prevalentemente al Nord (74% del totale) e riferiti al settore dei servizi (60%). Ad avvalersi di questo strumento soprattutto le imprese con meno di 50 dipendenti.
Giampiero Guadagni