Il piano industriale di Alitalia sarà pronto a gennaio. Parola di Luigi di Maio, che ieri ha incontrato i sindacati per fare il punto sulla situazione della compagnia. Il ministro ha escluso esuberi prospettando una soluzione sulla falsariga di quella trovata per l’Ilva. Il governo, inoltre, sta studiando la possibilità di far entrare nel capitale della newco il ministero dell’Economia, anche se le modalità dell’intervento pubblico - ha sottolineato Di Maio - andranno in ogni caso discusse con le autorità europee. Il modello ricalcherebbe quello di AirFrance, la compagnia transalpina nella quale lo Stato è impegnato con una quota de 14%. Resta in piedi, inoltre, l’ipotesi di coinvolgimento di Delta e Easyjet, che affiancherebbero Fs dando vita ad un consorzio. Ieri inoltre l'esecutivo ha approvato il decreto semplificazione, concede altri sei mesi di tempo per la restituzione del prestito ponte da 900 milioni. Positivo il commento dei sindacati. ”Ci sono le premesse positive, speriamo di avere dei risultati”, ha detto la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan lasciando il Mise. Promossa la proroga del prestito ponte, che assicura il tempo necessario ”a creare un progetto industriale serio a garanzia di rilancio di Alitalia”. Bene anche l’ingresso di Fs, così come il coinvolgimento di Delta e Easyjet, le cui intenzioni vanno verificate. Per Furlan, poi, un ruolo di primo piano dovrebbe toccare ai lavoratori attraverso ”l’azionariato dei dipendenti”.
“Se quello che ci è stato assicurato oggi e cioè l’integrità dell’azienda, lo sviluppo delle rotte, l’assenza di esubero di personale, sarà mantenuto, andremo verso il rilancio di Alitalia invece che verso il salvataggio, come è stato fatto in occasione delle crisi precedenti, con scarsissimi risultati”, afferma Salvatore Pellecchia, Segretario generale della Fit-Cisl.