Ultime battute per il passaggio dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme alla multinazionale svizzera Sider Alloys. Ieri il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha incontrato i rappresentanti dell’azienda americana con cui quasi certamente ha discusso degli ultimi adempimenti necessari a perfezionare il passaggio dello stabilimento ad Invitalia, l’agenzia nazionale per gli investimenti e lo sviluppo che ha fatto da scout per i possibili compratori e che secondo la road map messa a punto dal governo dovrà rilevare il sito di Portovesme per poi cederlo a Sider Alloys. Oggi tocca ai sindacati dei metalmeccanici ed alla Regione Sardegna con il suo presidente Renato Pigliaru varcare la soglia del dicastero di via Veneto. E’ possibile che l’annuncio della firma non arrivi oggi, visto che proprio Calenda in vista dell’incotnro ha parlato di ”ultim nodi” da sciogliere, ma potrebbe essere comunque comunicata una data molto ravvicinata. C’è grande attesa per i mille lavoratori, tra dipendenti diretti e non, molti dei quali già in questo mese dovranno rinunciare agli ammortizzatori sociali. Anche i sindacati attendono con impazienza l’esito dell’incontro di oggi: ”Finalmente ci si incammina per la strada giusta e questo è importante per i lavoratori, per la Sardegna e per il Paese tutto”, commenta Annamaria Furlan. Per la segretaria generale della Cisl ”non era accettabile perdere una lavorazione di pregio come quella svolta nello stabilimento di Portovesme, spero di poter dire che finalmente iniziamo a maturare fondate speranze che il problema si risolva con la soddisfazione del lavoro”. Quanto a Calenda ”credo che il ministro si sia mosso bene, bisogna che tutto il Paese si renda conto che perdere alcune lavorazioni costituisce davvero un delitto. Questo vale per
Alcoa, ma anche per Ilva. Abbiamo le produzioni di pregio sulle quali la qualità fa la differenza e che devono essere assolutamente salvaguardate e sostenute”.
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