Nel confronto tendenziale, la diminuzione dell’occupazione (-889 mila unità, -3,9% rispetto al primo trimestre 2020) coinvolge i dipendenti (-576 mila, -3,2%), soprattutto se a termine, e gli indipendenti (-313 mila, -6,0); il calo interessa sia gli occupati a tempo pieno sia quelli a tempo parziale (-3,8% e -4,2%, rispettivamente).
Nel primo trimestre 2021, l’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, registra una diminuzione di -0,2% rispetto al trimestre precedente e di -0,1% rispetto al primo trimestre 2020; il Pil è aumentato dello 0,1 in termini congiunturali e diminuito dello 0,8 in termini tendenziali.
I dati mensili provvisori di aprile 2021 segnalano il proseguimento della crescita dell’occupazione (+20 mila, +0,1% in un mese) registrata nei due mesi precedenti (dopo il forte calo di gennaio), che si associa all’aumento del numero di disoccupati (+88 mila, +3,4%) e al calo degli inattivi di 15-64 anni (-138 mila, -1,0%).
Aumento congiunturale del tasso di occupazione (+0,1 punti in un mese) e di disoccupazione (+0,3 punti) e il calo di quello di inattività (-0,3 punti).
Nel primo trimestre si registra un aumento del numero di disoccupati (+103 mila) e degli inattivi di 15-64 anni (+98 mila). Nel confronto tendenziale, il numero di disoccupati torna ad aumentare (+240 mila, 10,0% rispetto al primo trimestre 2020) - tra chi ha già avuto esperienze di lavoro - e prosegue, seppur a ritmi meno intensi rispetto ai tre trimestri precedenti, la crescita degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+501 mila, +3,7% in un anno).
Il tasso di disoccupazione, dopo la stabilità dello scorso trimestre, torna ad aumentare portandosi al 10,4% (+0,5 punti rispetto al quarto trimestre 2020); il tasso di inattività sale al 36,7% (+0,3 punti
Il tasso di occupazione scende al 56,6%, -0,6 punti rispetto al trimestre precedente. La diminuzione dell'indicatore, che riguarda entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età, è più marcata al Nord e al Centro rispetto al Sud.
Il tasso di posti vacanti, pari all’1,2%, continua a crescere (+0,1 punti percentuali rispetto al quarto trimestre 2020) in linea con i tre trimestri precedenti; si arresta, inoltre, il calo tendenziale, con una ripresa del tasso di 0,8 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2020.
I dati Istat confermano la necessità di prorogare il blocco dei licenziamenti almeno fino alla fine di ottobre. Spiega il leader della Cisl Sbarra: ”Non è una richiesta sbalorditiva, ci sono forze politiche che hanno chiesto la proroga fino a ottobre e in alcuni casi fino a dicembre. Nel frattempo va conclusa la riforma degli ammortizzatori sociali. Non escludiamo manifestazioni qualora dovessero essere necessarie”. Aggiunge Sbarra: ”Ragionare per settori è estremamente complicato, rischia di essere un esercizio teorico perché le filiere sono interconnesse”.
Il dibattito è serrato anche nel mondo politico. Sono una valanga le proposte di modifiche presentate al dl Sostegni bis dai gruppi parlamentari: 4 mila gli emendamenti depositati in commissione alla Camera. Ci sarà spazio per affrontare una moltitudine di temi, dalle partite Iva al Superbonus, ma sarà il lavoro questa volta il capitolo che richiederà lo sforzo principale di sintesi.
Giampiero Guadagni