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Dibattito

Trasporti, relazione dell’Autority: primo bilancio del lavoro svolto nel triennio

Velocità, cambiamento e sintonia sono le parole che hanno caratterizzato il lavoro svolto dall'Autorità di regolazione dei trasporti nel suo primo triennio di vita. Lo ha sottolineato il presidente Andrea Camanzi nella relazione esposta in Parlamento nella quale ha tracciato un primo bilancio dell’attività.

Un resoconto "molto interessante", secondo il segretario confederale Cisl Giovanni Luciano, per il quale, però, "quando si parla di trasporto pubblico locale e di trasporto ferroviario", oltre ai "sacrosanti diritti dei passeggeri", sottolinea il sindacalista, "ci piacerebbe che negli atti di questa Authority si tutelassero anche i diritti dei lavoratori". Per Luciano, "avere abbattutto il costo del pedaggio ferroviario dell' alta velocità da un anno all' altro del 37% comporta indubbi vantaggi alle imprese ferroviarie come Trenitalia ma anche Italo e Ntv. Purtroppo non bisogna dimenticare come ci sia stata anche una ricaduta in termini di una maggiore richiesta di lavoro tutto notturno per esempio dei ferrovieri che fanno manutenzione delle infrastrutture. Quindi bene l'Authority, bene la sua azione, bene la sua regolazione, ma non possono esserci solo i diritti di alcuni, i passeggeri, a discapito di altri, quelli dei lavoratori. Come Cisl speriamo che le continue sollecitazioni al Presidente Camanzi a vedere rispettati i diritti 'a tutto tondo' possano essere accolte in un contesto di grande serietà quale è quello in cui opera e svolge la propria azione l' Authority".

Camanzi, dal canto suo, nella relazione annuale al Parlamento, ha rilevato come i trasporti stiano attraversando una fase decisiva per il futuro: non solo del settore, ma di tutto il Paese. "Si conferma sempre più - ha aggiunto - la necessità di avere un soggetto terzo, viste le importanti sfide in gioco: da un lato, il nuovo assetto delle società di trasporto pubblico locale; dall'altro, la disciplina dei nuovi servizi di mobilità emergenti nel campo della sharing economy". La regolazione, "se sincronica e sintonica con il ciclo industriale delle imprese", non rappresenta un ostacolo alle politiche pubbliche ma rende trasparenti e misurabili le scelte. E i benefici che ne derivano "non restano confinati al settore ma si trasferiscono alla produttività dell'economia nel suo complesso attraverso l'uso delle reti e dei servizi di trasporto". Questa - è stato sottolineato - la portata del lavoro svolto dall'Autorità.

Per ciò che riguarda la caratteristica della velocità - ha ripreso il presidente - abbiamo puntato sulla rapida predisposizione degli atti utili a predisporre l’entrata in operatività e l'avvio delle azioni di regolazione. Sul fronte del cambiamento abbiamo adottato le prime misure di contenuto generale, soprattutto per garantire un accesso equo e non discriminatorio alle infrastrutture. Per trovare sintonia, infine, abbiamo consolidato e ampliato questo quadro regolatorio".

"Riteniamo che oggi esso cominci ad essere davvero sintonizzato con i modelli di sviluppo delle imprese, con il potenziamento tecnologico delle infrastrutture e con la nuova domanda di mobilità", ha rilevato ancora Camanzi.

L'Art - ha riferito poi - ha adottato circa 100 misure di regolazione, tutte eseguite o in corso di esecuzione da parte delle imprese. Gli obiettivi sono quelli di assicurare l'equità nell'accesso alla rete ferroviaria di Rfi, incentivare la concorrenza e l'efficienza dei costi, dare certezze agli investitori, garantire la corrispondenza dei prezzi alla qualità dei servizi e dei costi effettivi e, non da ultimo, benefici per utenti, imprese e consumatori.

Tra i vari settori passati in rassegna, Camanzi si è anche soffermato su quello del trasporto pubblico locale. L'Autorità ha adottato nel 2015 le prime misure di regolazione in materia di bandi e convenzioni relative alla gare di affidamento diretto per l'assegnazione dei servizi di trasporto pubblico locale di passeggeri. "L'ampio spettro dei quesiti posti dalle amministrazioni aggiudicatrici nelle successive interlocuzioni con l'autorità conferma la rilevanza di questa cornice regolatoria . Essi hanno avuto ad oggetto diversi temi della regolazione economica quali le compensazioni, il piano economico-finanziario, il valore di subentro, il materiale rotabile e gli altri beni strumentali, la ripartizione del rischio tra gestore ed ente affidante, la suddivisione dei bacini in lotti di gara", ha detto Camanzi.

Inoltre, l'Authority ha deciso di avviare una consultazione sulla metodologia per definire gli ambiti di servizio pubblico nel settore del trasporto via terra e mare. "l'attenzione - ha spiegato- a ricondurre obblighi e compensazioni finanziarie per l'erogazione di servizi pubblici a quanto sia necessario a conseguire obiettivi sociali non diversamente perseguibili e a fornire servizi altrimenti non remunerativi. Occorre, infatti, evitare che l'attribuzione di diritti speciali ed esclusivi abbia l'effetto di impedire lo sviluppo dell'offerta di servizi alternativi a condizioni economicamente sostenibili".

Sulla riforma dei porti "condividiamo l’urgenza di rimuovere i vincoli e gli ostacoli che sino ad oggi hanno frenato l’evoluzione del sistema portuale e riformare il settore adeguandolo alle esigenze prioritarie di sviluppo del Paese". Così si legge nel documento unitario che Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti hanno esposto in commissione Lavori pubblici del Senato durante l’audizione sulla riforma portuale. Il processo di riforma delle autorità portuali "non può essere una fusione a freddo, ma deve essere il risultato dell’analisi complessiva del sistema, al fine di valorizzare e mettere a fattor comune le potenzialità e le specialità di ogni scalo portuale ed è per questo motivo che la riforma della governance portuale non può avvenire disgiuntamente dall’attuazione del Piano strategico nazionale della Portualità e della Logistica", continua il documento unitario dei sindacati. Condividendo l’istituzione di una cabina di regia a livello nazionale attraverso il coordinamento delle Autorità portuali di sistema (AdSP) presso il MIT, "crediamo che sia necessario integrare, tale coordinamento, con le rappresentanze sociali ed economiche su temi specifici e di strategia nazionale per il sistema portuale e logistico", continuano i sindacati aggiungendo che in quest’ottica, "qualsiasi riconfigurazione della governance portuale non può prescindere dalla salvaguardia occupazionale e del mantenimento delle tutele dei lavoratori".

Proprio per questo motivo - "riteniamo prioritario aprire un confronto sui temi legati al lavoro, attualmente non interessati dal provvedimento, in quanto è proprio dalla qualificazione lavoro portuale che sarà possibile ancora maggiore stimolo ed efficienza alle imprese e quindi alla portualità italiana", conclude il documento unitario di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.

( 15 giugno 2016 )

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