“Dalla qualità e dall’ampiezza del diritto al lavoro che uno Stato è in grado di assicurare discende un equivalente e sostanziale livello di democrazia, di integrazione sociale, di libertà, di dignità”. Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso, aprendo stamane i lavori del convegno ’Un welfare della persona per completare il processo riformatore di Marco Biagi a 15 anni dalla sua scomparsa’. “È infatti anche e soprattutto attraverso la propria occupazione - ha sottolineato Grasso - che ogni persona si realizza. Dove invece, purtroppo, non siamo capaci di garantire tale diritto si fa largo l’esclusione sociale. Il tema del lavoro - ha aggiunto il presidente del Senato -. E’ quindi centrale nella vita di ciascun cittadino, così come in quello della nazione”. Inevitabile portare il pensiero sul dibattito di questi giorni, alimentato dalla discussione sui voucher e le proposte di modifica della normativa in vista del referendum della Cgil.
“L’apertura di un confronto serio per modificare i voucher e riportarli all’origine credo sia la strada giusta”, ha ribadito la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, a margine del convegno. Alla domanda sull’ipotesi che il governo proceda con un decreto legge, Furlan ha ricordato che la Cisl da due anni chiede al ministro Poletti di cambiare i voucher, riconducendoli ai soli lavori saltuari e sostanzialmente ai servizi per le famiglie. “Vediamo se questa è la volta buona”, ha aggiunto. Ancora più drastico il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, che chiede di tornare alla legge Biagi. “Abbiamo chiesto al governo di confrontarci prima dell’ultimo atto. Se non si trova l’accordo, per colpa del governo o del Parlamento, noi siamo per abolire i voucher”, ha detto, e quindi per votare Sì al referendum promosso dalla Cgil.
Ma c’è anche un rischio, ha avvertito il presidente dell’Inps, Tito Boeri, pure presente al convegno: circoscrivere l’uso dei voucher alle sole famiglie “di fatto vuol dire cancellare questo istituto”; “tanto varrebbe cancellarli del tutto”, ha spiegato, sottolineando che il dibattito deve concentrarsi sui numeri, visto “che oggi solo il 3% dei voucher viene utilizzato direttamente dalle famiglie”. Il rischio secondo Boeri è il ritorno al lavoro nero, pur ammettendo che il contributo di questo strumento all’emersione è risultato fin qui inferiore alle aspettative.
(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)