Il 28 e 29 settembre Roma ospiterà la terza Conferenza Nazionale sulla Famiglia. L’appuntamento avrà un compito fondamentale: rilanciare sul piano politico, ma anche su quello sociale e culturale, i temi della famiglia, che è risorsa e futuro di tutti. Il Forum delle associazioni familiari ha scritto al premier Gentiloni che, dopo le dimissioni del ministro Enrico Costa, ha assunto anche l’interim della famiglia. La Conferenza nazionale della famiglia, la terza dopo Firenze 2007 e Milano 2010, è anche una grande occasione per ribadire innanzi tutto alcuni punti fermi su una fiscalità formato famiglia alla vigilia della Legge di stabilità.
In campo c’è anche la proposta unitaria Cgil Cisl Uil per ”costruire misure fiscali immediate di equità fiscale a misura di famiglia”. La spesa per le politiche familiari del nostro Paese, osservano i sindacati, è sicuramente sottodimensionata, collocandosi a circa la metà della spesa media dei Paesi Ue. Per questo ”appare fondamentale prima di tutto custodire l’attuale livello di sostegno fiscale e assistenziale direttamente indirizzato a lavoratori, pensionati e alle famiglie, costruito attraverso una serie eterogenea di interventi e di detrazioni”.
In un periodo di crisi economica e di progressiva riduzione delle risorse pubbliche a disposizione per interventi diretti, e considerando l’enorme livello di evasione fiscale, i sindacati propongono un’azione selettiva, mirata alle famiglie con carichi familiari, con benefici che diminuiscono al crescere del reddito.
Per realizzare una maggiore equità distributiva in senso verticale ”occorre ripensare il fisco e gli interventi a favore della famiglia tenendo in mente quattro capisaldi: più basso è il reddito della famiglia e più alto deve essere il sostegno economico da parte dello Stato; il sostegno economico deve crescere all’aumentare dell’ampiezza del nucleo familiare; il sostegno economico deve tenere conto delle situazioni di non autosufficienza, invalidità, disagio fisico e psichico dei figli; il sostegno economico deve essere corrisposto sotto forma di assegno, superando la modalità di erogazione dei sussidi alla famiglia in forma di detrazione che esclude gli incapienti”.