"La priorità su cui ogni italiano oggi sente davvero il senso dell'emergenza e' il lavoro. E' il vero tema". Questa è l'allarme lanciato dalla segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, concludendo i lavori del Convegno Cisl “Per la persona, per il lavoro” che si è tenuto a Roma e dove sono state presentate dieci proposte Cisl per l’occupazione, in particolare quella giovanile. Per questo – ha continuato Furlan - occorre "ripartire dal lavoro", quindi "investire" e creare "crescita, innovazione, formazione, con un’attenzione ai giovani e alle scuole". Inoltre per la Segretaria Cisl, é il momento che parta "la seconda gamba del Jobs Act, ossia le politiche attive".
Hanno anche partecipato all’iniziativa Gigi Petteni, segretario confederale Cisl, Mons. Longoni, (direttore dell’ Ufficio Nazionale per i problemi del lavoro della CEI), Roberto Rossini (Presidente nazionale ACLI), Giorgio Vittadini (Presidente Fondazione per la Sussidiarietà), Franco Riva (Filosofo, Università Cattolica). Petteni, aprendo in mattinata i lavori, è entrato nei contenuti della proposta Cisl spiegando che i vantaggi fiscali e contributivi alle imprese che creano lavoro di qualità, la formazione continua, l’apprendistato, l’alternanza scuola lavoro, il contrasto all'abbandono scolastico,l’ intervento sui tirocini e sui voucher e il maggior spazio alle politiche attive, sono alcune delle proposte della Cisl che possono far crescere l'occupazione a partire da quella di qualità, vera priorità del Paese.
"Non esistono scorciatoie, il lavoro, come la crescita, non si creano per legge ma riorientando le politiche economiche. Le politiche del lavoro possono e devono fare la loro parte" - ha spiegato Petteni, - Per la Cisl bisognerebbe "sostenere con una specifica premialità contributiva e/o fiscale le imprese e le filiere che creano lavoro di qualità in settori con elevate prospettive occupazionali" come l'ambiente o i servizi alla persona ma anche sostenere la formazione continua degli occupati e l''apprendistato. La Cisl ha ribadito la necessità di rafforzare l'alternanza scuola lavoro per migliorare l'occupabilità dei giovani. "Occorre far dialogare tra loro - ha affermato Petteni - due mondi, quello della scuola e quello del lavoro, che non si sono mai parlati". Allo stesso modo "vanno contrastati abbandono scolastico e universitario definendo percorsi di recupero". La Cisl ha chiesto di intervenire sui tirocini extracurriculari, "quelli che i nostri giovani (circa 400.000) fanno al termine di una laurea o un diploma come primo contatto con il mondo del lavoro: oggi - sottolinea Petteni - è spesso usato per mascherare lavoro sottopagato a 3-400 euro al mese. Vanno riformati". Per la Cisl si deve poi dare avvio "senza indugi" alla sperimentazione dell'Assegno di ricollocazione per i primi 30-40mila percettori di Naspi "per poi estendere nel corso dell'anno lo strumento a tutti i disoccupati che lo chiedano" e "va messo in campo da subito un progetto per la fase 2 di Garanzia Giovani che, facendo tesoro delle criticità della prima fase, finalizzi meglio gli obiettivi di avvicinamento alla occupabilità". Infine - ha affermato in conclusione del suo intervento Petteni- "deve continuare il contrasto al falso lavoro autonomo ma va sostenuto il lavoro autonomo vero rafforzando le tutele per i collaboratori" e "va affrontata senza demagogia la questione dei voucher che finora non hanno centrato l'obiettivo di riduzione del sommerso, ma paradossalmente lo hanno favorito. La soluzione non sta nell'abrogazione ma nell'introdurre significative limitazioni
Convegno Cisl “Per la persona, per il lavoro”