Anche l’Italia ha avuto il suo Far West, sia pure in scala ridotta e meno “epico”, avventuroso e violento rispetto a quello americano. Un mondo, quest’ultimo, che ha fatto sognare intere generazioni, grazie anche a centinaia e centinaia di pellicole che fanno parte della storia del cinema, prima in bianco e nero, poi a colori. Quelli che dall’altra parte dell’Oceano erano chiamati cow-boys, a casa nostra erano conosciuti come butteri. Allevatori, mandriani e cavalieri abilissimi, portavano al pascolo le bestie fra i campi e gli acquitrini della Maremma, una zona che si trova fra l’entroterra e la fascia costiera della Toscana affacciata sul mar Tirreno e arriva a lambire il Lazio. Un territorio difficile, inospitale, soprattutto d’estate, quando per secoli la malaria, veicolata dalle zanzare, ha portato malattia e morte. E proprio in Maremma, sul finire dell’Ottocento, nei primi anni dell’Italia unita, è ambientato “Selvaggio Ovest”, un intenso romanzo di Daniele Pasquini, pubblicato da NNE, casa editrice con un catalogo ricco di titoli di qualità, specializzata in letteratura nordamericana (Kent Haruf è uno dei loro autori più noti). E’ un racconto corale quello di Pasquini, che immerge il lettore in un mondo forse poco conosciuto, fatto di fatica, di lotta per la sopravvivenza, di valori antichi, di giornate scandite dal lavoro nei campi e con gli animali, dai ritmi della natura e dalle feste religiose. La vicenda ruota attorno alla famiglia di Giuseppe, detto Penna, uomo che parla poco ma che è considerato fra i migliori butteri della zona.

Poi ci sono la moglie Leda e il figlio Donato, che sta velocemente imparando il mestiere. E c’è Gilda, giovanissima figlia di un carbonaio, che medita di vendicarsi per la violenza subita da alcuni briganti.

Già, perché la Maremma di quel periodo era infestata da bande di malviventi, che vivevano nei boschi, facevano razzie nelle cascine ed erano pronti a tutto per sfuggire alla cattura. Occhionero, detto così per la benda che gli copre un occhio andato perso in una vita spericolata, è uno dei più feroci. Lui si sente un difensore dei poveri perseguitato dalla legge, ma nella realtà è un criminale efferato. Sulle sue tracce ci sono le forze dell’ordine, a cominciare dal carabiniere Orsolini, un giovane tanto vanesio quanto incapace. In questo scenario di minuta vita quotidiana irrompe la Grande Storia, rappresentata dal “Wild West Show”, lo spettacolo che William Cody, eroe nazionale americano noto a tutti con il nome di Buffalo Bill, sta portando in giro per il mondo e che sta facendo tappa in Italia. Un grandioso circo, animato da pistoleri, capi indiani (Alce Nero, Toro Seduto), bisonti, cavalli, che riproduce dal vivo la leggenda degli scontri fra le tribù delle pianure e l’esercito, fra cui la battaglia di Little Bighorn in cui morì il generale Custer. Le vite di Penna e Buffalo Bill si incroceranno per un furto di cavalli che il buttero stava conducendo ad una fiera. Da lì l’inizio degli eventi che porteranno al sorprendente finale. Un romanzo davvero riuscito.

( 28 agosto 2024 )