Sono centoventisei i film che saranno in Mostra a Lido di Venezia, su organizzazione della Biennale e diretta da Alberto Barbera, dal 28 agosto al 7 settembre 2024. Si apre con Beetlejuice Beetlejuice, del geniale Tim Burton.
Red Carpet di grido e film d’autore, serie tv e storia del cinema: il calendario è servito.
Ventuno sono i film in concorso, di cui cinque di autori italiani, uno in meno della passata edizione. Lo stoico Alberto Barbera, da anni saldamente alla guida della Mostra e riconfermato anche in futuro, sa creare una equa commistione tra malia e arte. Da Brad Pitt a Lady Gaga, George Clooney, Joaquin Phoenix e Angelina Jolie. Autori come Kitano e Almodovar e Amelio, a sancire l’importanza di una Mostra di respiro internazionale che guarda all’arte come al mercato. Nicole Kidman è interprete del thriller erotico Babygirl di Halina Reijn. Certo, “l’erotismo è uno dei temi ricorrenti di questa edizione” - dichiara Barbera – non disgiunto dal racconto della realtà.
Nonostante la deriva spettacolare il cinema rimane ancora efficace per raccontare la contemporaneità”.
Sono cinque i film italiani in concorso. Ritorna Gianni Amelio con Campo di battaglia, mentre Luca Guadagnino, ormai icona internazionale, porta Queer, con Daniel Craig. Fabio Grassadonia e Antonio Pizza in Iddu (Sicilian Letters), con l’immarcescibile Toni Servillo ed Elio Germano, trattano in modo grottesco il boss mafioso Matteo Massina Denaro. Giulia Louise Steigerwalt ci apre al porno italiano con Diva Futura, dove Pietro Castellitto interpreta Schicchi, e
Denis Capezza sarà Moana Pozzi. Chiude Vermiglio di Maura Delpero, che omaggia il cinema di Ermanno Olmi. Altre firme in concorse: Maria di Pablo Larrain, Trois Amies di Emmanuel Mouret, Kill The Jockey di Luis Ortega, Joker: Folie à Deux di Todd Philips. La straordinaria Isabelle Huppert sarà alla guida della giuria. Al Lido l’attrice francese aveva conquistato due Coppe Volpi miglior attrice con Un affare di donne (1988) e La cérémonie - Il buio nella mente (1995) entrambi diretti dal geniale Claude Chabrol. Sarà affiancata da James Gray, Andrew Haigh, Agnieszka Holland, Kleber Mendonça Filho, Abderrahmane Sissako, Giuseppe Tornatore, Julia von Heinz e l’attrice cinese Zhang Ziy. Sarà festival, il più antico e prestigioso al mondo, che ci immergerà nelle sale buie (ma più di 40 opere non si riescono a vedere), mentre fasci luminosi proiettano in noi quella intrepida sensazione di non aver mai visto abbastanza.
Un viaggio nell'eterno bisogno di sapere chi siamo, e l'approdo verso una verità fatta di immagini e suoni talvolta muti: anche questo è cinema. Le strade battute in sala sono simboliche e necessarie, più che per mitigare gli affanni quotidiani, quanto per riconoscere chi siamo e a cosa possiamo ambire, per approfondire la nostra identità. Una moltitudine di cineasti, interpreti e poeti, attraversa con callistenia i passi del nostro tempo.