Presso il Museo delle Culture di Milano, conosciuto anche come Mudec, dal 9 febbraio fino a data ancora da destinarsi, a causa della temporanea chiusura emergenza sanitaria, è ospitata la mostra archeologica Qhapaq Ñan. La grande strada Inca, curata da Carolina Orsini, conservatrice delle raccolte archeologiche ed etnografiche del Mudec,e realizzata con contributi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Questa magnifica mostra è l’occasione per far conoscere al pubblico italiano parte dell’enorme patrimonio Inca proveniente dalla collezione permanente etnografica dello stesso museo e per portare alla luce i lavori di rilievo e di scavo effettuati lungo il cammino Inca nel nord ovest dell’Argentina. L’Argentina, una terra magnifica che fin dall’antichità è stata la culla della cultura e dell’arte e che ad oggi, nonostante le svariate crisi economiche e di governo vissute, è ancora sinonimo di magnificenza. In questa terra, situata nel sud dell’America, si collocano i primi segni della presenza umana a partire dall’11.000 a.C., mentre le prime civiltà si svilupparono a partire dal I secolo a.C., ma solo a partire dal 1480 abbiamo la presenza di una civilizzazione avanzata con l’Impero Inca, il più importante e vasto impero precolombiano del continente americano. Infatti l’impero Inca, il cui nome deriva dal vocabolo quechua Inca (capo del Tawantinsuyu, imperatore), conquistò e annettè pacificamente la maggior parte parte dei territori occidentali dell’America del Sud e pur imponendo lingua, e religione dell’impero, si arricchì anche delle culture dei popoli annessi. Le manifestazioni artistiche Incas rappresentarono un'espressione di continuità rispetto alle preesistenti attività tradizionali di tessitura, metallurgia, intaglio della pietra e ceramica proprie dell'arte precolombiana. Partendo da un'esperienza locale modesta, gli Incas svilupparono un'arte semplice che si andò arricchendo successivamente delle tecniche e dell’abilità dei popoli conquistati: rispondendo alle necessità di una compagine statale complessa, le manifestazioni artistiche furono anche un'arma propagandistica di grande importanza. Sobrietà, geometria e sintesi sono le caratteristiche dell'arte Incas, in cui gli aspetti pratici e funzionali predominano rispetto a quelli formali. La mostra ospitata presso lo spazio Khaled al- Asaad del Mudec fa riferimento al Qhapaq Ñan , conosciuta anche come Strada Reale degli Inca, un percorso stradale lungo 30.000 chilometri che si estende dall’Ecuador fino all’Argentina, conosciuta come una delle più importanti imprese ingegneristiche del continente americano del periodo precolombiano, tanto che lo spagnolo Pedro Cieza de Lèon scriveva sulle strade locali che “superavano quelle romane e quella che Annibale fece costruire sulle Alpi”. Ancora oggi molte strade moderne, proprio come accade in Europa con le strade romane, seguono il loro antico percorso. Nella mostra si potranno ammirare circa cinquanta reperti archeologici andini selezionati tra le collezioni preispaniche- ameridiane del Museo, accompagnati da un ricco apparato esplicativo composto da testi e mappe. Il percorso è suddiviso in sette sezioni, la prima è una sorta di spiegazione storica e culturale del mondo inca, la seconda è un approfondimento dal punto di vista geografico delle diversità del vasto mondo andino, costituito da fasce ecologiche molto diverse fra loro, dalle foreste alla flora e fauna amazzoniche. La terza sezione è invece dedicata alle civiltà antiche, precedenti agli inca, che costruirono grandi complessi urbani, mentre nelle successive sezioni si descrivono : i caminos de llanos (di pianura) e dei caminos de sierra, nonché molte strutture accessorie, come i ponti sospesi e le stazioni di posta (tambos e chasquiwasi). Viene anche illustrato il Qhapaq Ñan come un collante di un vasto impero in cui i collegamenti erano fondamentali per controllare la popolazione e per spostare esercito e merci. La settima sezione invece si compone di una video istallazione che mostra la scoperta di un tratto del cammino del nord ovest dell’Argentina associato a numerosi siti, in particolare a tre tambos e chasquiwasi. Una bellissima mostra, con un percorso espositivo tanto particolare quanto unico, in cui non solo è possibile conoscere e approfondire la storia e la cultura degli incas, ma anche ammirare i magnifici oggetti esposti, forma di arte ed espressione di cultura.
Mudec, Qhapaq Ñan. La grande strada Inca, Museo delle Culture Milano, via Tortona 56