Siglato un accordo tra il gruppo Ubi Banca e le organizzazioni sindacali che prevede l'uscita su base volontaria di circa 410 risorse a livello di gruppo con accesso al fondo di sostegno al reddito di settoreL'accordo, ha ufficializzato la banca con un comunicato, riguarda in primis le 339 domande di adesione al precedente piano attuato con l'accordo quadro del 26-11-2014 - e risultate in surplus rispetto alle 500 accolte in base al predetto accordo - che cesseranno dal servizio a fin dicembre 2016.Per le ulteriori 70 posizioni, che potranno aderire sempre su base volontaria, è prevista la cessazione dal servizio entro il 31 marzo 2016, dando precedenza ai lavoratori in grave stato di salute. La verifica della sussistenza di tali domande verrà effettuata nel febbraio 2016. A fronte delle uscite di personale che si realizzeranno in base al presente accordo (siglato il il 23 dicembre 2015), al fine di supportare il ricambio generazionale e sostenere le politiche in tema di occupazione giovanile, il gruppo procederà, nel biennio 2016-2017, all'inserimento di 130 risorse (più un massimo di 30 risorse proporzionalmente all'esodo delle ulteriori 70 posizioni), sia mediante nuovi inserimenti che mediante la stabilizzazione di rapporti di lavoro temporaneo già in essere, tenendo anche conto dei termini dei contratti in essere, con ricorso anche alla mobilità infragruppo.Gli interventi concordati, sottolinea la banca, presentano "forte carattere di sostenibilità sociale; l'accoglimento delle circa 410 domande di esodo consente inoltre un risparmio a regime di circa 31 milioni di euro lordi annui, che contribuirà a contenere il costo del personale". Gli oneri una tantum relativi a tali esodi, da contabilizzarsi interamente nel quarto trimestre dell'esercizio 2015, sono stimati in circa 95 milioni di euro lordi.