E’ripartita oggi la trattativa sul rinnovo del contratto Tlc scaduto due anni fa e le cui trattative sono iniziate lo scorso luglio. I sindacati puntano ad un amento del 7/8% complessivo tra crescita salariale e welfare.
"Non abbiamo invece trovato risposte su molti dei nostri punti contenuti in piattaforma e sui quali attendiamo risposte tra i quali l' inquadramento professionale - ha commentato Giorgio Searo, della Fistel Cisl al termine dell'incontro. Sulla previdenza integrativa a differenza di altri contratti siamo fermi a poco più dell' 1% come contribuzione delle aziende. L'incontro ha rappresentato l'occasione per ribadire ad Asstel, alla presenza del coordinamento di settore, che le distanze sulla normativa, sugli orari di lavoro, sulle flessibilità, sul superamento degli automatismi (scatti ) e il modello contrattuale con gli aumenti a consuntivo proposto da Asstel, sono al momento dirimenti - sottolinea Serao. In assenza di un modello contrattuale condiviso Confindustria - Confederazioni , nessun altro modello può essere calato sulla categoria delle TLC in quanto ogni contratto ha le sue specificità', la sua storia, le sue esperienze e le sue innovazioni secondo le esigenze dell'organizzazione del lavoro
Ci siamo aggiornati al 20, 21 e 22 dicembre per una verifica con Asstel che ha registrato i punti di distanza e farà un approfondimento con le aziende. In mancanza di avanzamenti concreti si arriverà ad una inevitabile rottura del tavolo con le necessarie iniziative di lotta. Siamo speranzosi - conclude il sindacalista Fistel - che Asstel ascolti le nostre richieste e dia risposte alle nostre rivendicazioni, altrimenti il patto di sistema potrebbe saltare aprendo una frase decisamente conflittuale nel settore delle telecomunicazioni".
Intanto prosegue lo stato di agitazione dei lavoratori Telecom che culminerà nello sciopero generale indetto per il prossimo 13 dicembre. Sciopero motivato dalle iniziative unilaterali messe in campo dall'azienda, sino all'ormai famosa disdetta degli accordi integrativi siglati nel 2008, avvenuta il 6 ottobre scorso. Iniziative che hanno fatto "esplodere" definitivamente il malessere delle lavoratrici e dei lavoratori che, giustamente non disposti a perdere diritti acquisiti e salario, stanno partecipando in modo massiccio a scioperi, manifestazioni e presidi.