Al via le trattative per il rinnovo del contratto nazionale delle Telecomunicazioni tra le delegazioni di Assotelecomunicazioni-Asstel, che rappresenta nel sistema Confindustria tutta la filiera delle Tlc e le organizzazioni sindacali di settore Slc-Cgil, FisTel-Cisl, Uilcom-Uil.
Il contratto è scaduto il 31 dicembre 2014 e riguarda complessivamente circa 150mila addetti.
Vito Vitale, segretario generale Fistel Cisl, ha messo in evidenza, in apertura del primo incontro, la necessità di chiudere il contratto in tempi brevi essendo ormai scaduto da oltre un anno e mezzo.
“In questi anni - osserva Vitale - abbiamo spese molte energie per difendere l'occupazione, ma resiste la sensazione che altri ne abbiano approfittato per fare riduzione selvaggia dei costi anche attraverso il congelamento del secondo livello contrattuale”.
Per Vitale, inoltre, è fondamentale rilanciare la formazione come strumento di riqualificazione professionale per adeguare le competenze all'interno delle aziende e utilizzare le professionalità dei lavoratori dei call center per le esigenze occupazionali degli operatori, dei fornitori di apparati e degli appalti industriali.
“Nel contesto degli ingenti investimenti nel settore banda ultralarga - evidenzia Vitale - occorre vigilare sulle infiltrazioni della malavita organizzata nella gestione di appalti e subappalti. Sull'art.4 (controlli a distanza) dobbiamo discutere in Asstel per individuare regole condivise finalizzate ad evitare che le singole aziende vogliano utilizzare la nuova legge con forzature interpretative a danno dei lavoratori”.
Il rilancio delle relazioni industriali - nota il sindacalista - è un passaggio fondamentale per il consolidamento del settore. “Soprattutto - conclude - è necessario sviluppare relazioni industriali territoriali per favorire la partecipazione delle Rsu e lavoratori alle dinamiche di settore. Aspettiamo di aggiornarci per entrare nel vivo della discussione su diritti e tutele”.
Anche il presidente dell'associazione delle imprese Tlc, Dina Ravera, sottolinea come, dopo anni di calo, il mercato abbia registrato nel 2015 una stabilizzazione dei ricavi, mentre rimangono ancora molto forti le criticità determinate da quanto accaduto negli ultimi 7 anni, che hanno fatto perdere alla filiera quasi 11 miliardi di euro dal 2008.
“Nonostante ciò – precisa Ravera - le aziende della filiera delle Tlc hanno continuato a mantenere alto il livello degli investimenti richiesti, dimostrando di avere le potenzialità per agire da motore per la crescita economica del Paese”.
“In questo quadro estremamente delicato – continua la presidente di Asstel - sarà fondamentale anche sostenere la trasformazione della contrattazione, basata rigorosamente su due livelli, quello nazionale e quello aziendale
“Dobbiamo investire sulle relazioni industriali per costruire un modello che traguardi le sfide che si profilano all'orizzonte. Solo spostando il baricentro sempre di più sulla contrattazione aziendale virtuosa - osserva Ravera - sarà possibile consentire alla filiera di raggiungere maggiori livelli di produttività, competitività, efficienza e qualità. Collegando la distribuzione della ricchezza, se e dove viene prodotta, al miglioramento dell'andamento aziendale; ne beneficeranno le condizioni di lavoro, anche attraverso la diffusione del welfare e di misure di work-life balance”. L’incontro tra le parti, secondo Ravera, è “un primo passaggio chiave che impronterà le relazioni nel breve-medio periodo”.
Le parti si sono date appuntamento, per proseguire il confronto, nel prossimo mese di settembre.