Sono migliaia i lavoratori delle telecomunicazioni che in queste ore stanno sfilando in tutta Italia in occasione dello sciopero generale proclamato dalle federazioni di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil. Al centro della protesta il rinnovo del contratto di lavoro e la distanza tra le proposte presentate in piattaforma dalle organizzazioni sindacali e le richieste di Asstel, l'associazione di categoria che, nel sistema di Confindustria, rappresenta le imprese del comparto. Sono diversi i temi di scontro: orari di lavoro, part-time, scatti di anzianità, limitazioni a chi usufruisce della legge 104 per assistenza ai familiari disabili o in difficoltà, controllo a distanza ecc.
"Dopo mesi di sterili discussioni - interviene Vito Vitale, segretario generale della Fistel Cisl - è giunto il momento, a due anni dalla scadenza, di dare ai lavoratori un solido impianto contrattuale che consenta loro il recupero del potere di acquisto del salario e definisca la cornice normativa del settore". Per Vitale, è fondamentale si riconosca alla contrattazione aziendale il valore necessario per individuare la migliore o.d.l. e puntare alla crescita e alla redistribuzione della produttività per aumentare i salari nell'attuale contesto economico caratterizzato da deflazione e bassa inflazione. Bisogna superare ogni forma di pregiudiziale ideologica che ha frenato i tentativo per rinnovare il contratto cercando tra soggetti responsabili le giuste mediazioni per arrivare rapidamente alla conclusione della vertenza. E' chiaro conclude Vitale ringraziando le lavoratrici e i lavoratori che hanno aderito allo sciopero, che se le condizioni di blocco del rinnovo del contratto dovessero permanere, la Fistel - Cisl assumerà la decisione di chiedere la mediazione del Governo, essendo il contratto delle Telecomunicazioni uno di quelli scaduto da maggior tempo".
Ma, insieme al rinnovo del contratto, vi sono altri gravi problemi che coinvolgono il settore, dalle grandi vertenze che si stanno susseguendo mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro sia nel comparto di customer care (servizi di assistenza) che in quello della rete, così come la dispersione di professionalità fondamentali per l'innovazione e lo sviluppo del Paese. In aggiunta, una grande azienda come Tim che ha deciso in modo unilaterale, senza che fosse mai accaduto in precedenza, di disdettare gli accordi aziendali.
I lavoratori scioperano, quindi, per "difendere il contratto collettivo, incrementare i salari, scongiurare ulteriori delocalizzazioni e respingere l’attacco ai diritti".
Articolo su Conquiste tablid a partire dalle ore 19