Ci sono volute 16 ore di sciopero, manifestazioni e presidi in tutta Italia, ma alla fine - dopo una lunga ed estenuante trattativa durata oltre 10 mesi - sindacati e imprese ce l’hanno fatta. Nella tarda serata di ieri a Milano, l’associazione imprenditoriale Sistema Moda Italia (Smi)-Confindustria e i sindacati del settore Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil hanno siglato l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto tessile, abbigliamento, moda per il triennio marzo 2016 - dicembre 2019. Oltre 420mila i lavoratori interessati, impiegati in circa 40mila imprese.
L’intesa prevede un aumento complessivo pari a 90 euro (minimi e welfare contrattuale). L’incremento sui minimi salariali è di 70 euro (4°liv.), suddiviso in tre tranche: 25 euro da aprile 2017, altri 25 euro da luglio 2018 e i restanti 20 euro da luglio 2019.
Sul versante del welfare contrattuale, a far data dal 1 gennaio 2018 viene finalmente istituito il Fondo integrativo sanitario di settore, prevedendo 12 euro per tutti i lavoratori, interamente a carico delle imprese. Previsto inoltre un incremento (+ 8 euro) per il Fondo pensionistico complementare Previmoda, sempre a totale carico delle imprese. Aumentato anche l’elemento perequativo che passa dagli attuali 200 euro a 300 euro per tutte quelle imprese che non effettuano la contrattazione di secondo livello.
“Abbiamo superato - dicono soddisfatti i segretari generali Filctem, Femca, Uiltec, Emilio Miceli, Angelo Colombini, Paolo Pirani - quelle pregiudiziali inizialmente poste da una verifica ex-post, dove il salario non sarebbe stato più definito dal contratto nazionale, trovando una soluzione condivisa tra le parti e ripristinando quel clima di buone relazioni industriali solido, partecipativo, che ha contraddistinto il settore in tutti questi anni. Ora il reddito di migliaia di lavoratrici e lavoratori e il loro welfare contrattuale è salvaguardato, dopo anni che la crisi lo aveva falcidiato. Un settore - ricordano i tre leader sindacali - che solo negli ultimi cinque anni ha perso oltre 100mila posti di lavoro”.
Interessanti le novità sotto il profilo delle normative, a partire dai congedi parentali con la possibilità di frazionabilità in ore dei permessi; prevista l’istituzione di 30 giorni di aspettativa non retribuita per le adozioni internazionali; istituito il delegato aziendale per la formazione continua.
Un novità infine anche sulle politiche industriali del settore è rappresentata dall’istituzione di un Osservatorio congiunto sulle politiche di ricollocazione aziendale (reshoring).
L’ipotesi di accordo stipulata - fanno sapere i sindacati - sarà unitariamente e immediatamente sottoposta all’approvazione delle assemblee dei lavoratori.
(Leggi l’approfondimento di Sara Martano domani su Conquiste Tabloid)