Uniontessile-Confapi e i sindacati del settore tessile ( Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil) hanno raggiunto un accordo per il rinnovo del contratto del settore per il 2016-19. L’intesa - si legge in una nota della Confapi - riguarda più di 120mila lavoratori di circa 6.300 piccole e medie imprese dei settori tessile, abbigliamento, moda, calzature, pelli e cuoio, penne, spazzole e pennelli, occhiali, giocattoli. Si prevede un aumento medio sui minimi di 75 euro per il tessile-abbigliamento, che verrà distribuito in tre tranche a partire da aprile 2017; la seconda e la terza saranno rispettivamente a aprile 2018 e a gennaio 2019. Siamo riusciti a chiudere spiega Patrizia Borgheresi, Presidente di Uniontessile Confapi - un contratto innovativo in un comparto che, più di tanti altri, soffre ancora della crisi internazionale e della concorrenza dei Paesi emergenti. Questo contratto tutela la dignità dei lavoratori ed offre nuovi spazi di ripresa alle aziende, tenendo al livello più basso possibile i costi a carico dell’imprenditore. Il contratto Uniontessile Confapi - sottolinea l’associazione - intende infatti rilanciare il Made in Italy nella sua pienezza, promuovendo il reshoring, ossia il rientro in Italia delle produzioni temporaneamente delocalizzate. A tal fine, il rinnovo contrattuale lancia nuove azioni volte ad una più efficace gestione della flessibilità degli orari e degli strumenti del mercato del lavoro, unitamente a programmi di formazione continua di settore per sviluppare le professionalità tecniche dei lavoratori della filiera.