I sindacati sono quindi al lavoro in vista della prossima settimana per fare le loro proposte. Cgil Cisl e Uil intendono portare avanti una piattaforma comune e arrivare a un buon contratto per questa fetta del pubblico impiego, la più consistente da
un punto di vista numerico, che aspetta gli aumenti in busta paga da oltre 9 anni. E serpeggia una certa soddisfazione e un cauto ottimismo tra i rappresentanti dei lavoratori.
L'Aran dunque con una mossa un po' a sorpresa ha deciso di iniziare il nuovo anno con questa trattativa, piuttosto che come si prevedeva, con la Sanità, quella in fase in più avanzata. Intanto, oggi si è svolta la riunione per i rinnovi delle Rsu, sempre all'Aran, un tavolo che sarà aggiornato al 10 gennaio quando verrà proposto un calendario delle elezioni che vanno a scadenza naturale dopo tre anni e si deciderà se il regolamento sarà cambiato.
La stagione dei rinnovi contrattuali prosegue a spron battuto con la trattativa per i dipendenti pubblici di Scuola, Università ed enti di ricerca. Il 2 gennaio nel primo pomeriggio infatti l'Aran avrebbe convocato i sindacati per riaprire il tavolo che a questo punto entra nel vivo, per arrivare alla definizione degli aumenti di 85 euro medi mensili per oltre un milione di impiegati pubblici tra docenti, amministrativi, personale Ata, ricercatori. Un comparto che per la prima volta unifica Scuola, Università e Ricerca insieme. Il rinnovo riguarderà il triennio 2016-2018. Dopo la firma del nuovo contratto per gli statali, avvenuta il 23 dicembre, la strada è dunque segnata e, anche se ogni comparto ha le sue peculiarità, le linee guida sono tracciate. Le risorse sono state stanziate nella legge di bilancio e la base su cui discutere c'è, la direttiva della ministra Marianna Madia. L'Aran tratta per il governo e può andare avanti anche a Camere sciolte.