Sono 6,5 milioni i dipendenti che attendono il rinnovo del contratti di lavoro. Secondo l'Istat, a marzo i contratti in attesa di un rinnovo sono 41, il 52,4% del totale mentre a febbraio erano il 53%. L'attesa per il rinnovo è in media di 12,7 mesi mentre l’attesa media calcolata sul totale dei dipendenti e' di 6,6 mesi, in forte calo rispetto a un anno fa.
Con riferimento ai principali macrosettori, a marzo le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dello 0,8% per i dipendenti del settore privato (+1,1% nell'industria e +0,4% nei servizi privati) e del 3,4% per quelli della pubblica amministrazione. I settori che presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: attivita' dei vigili del fuoco (+10,3%); scuola e regioni e autonomie locali (entrambi +3,7%). Si registrano variazioni nulle nel comparto delle funzioni centrali, nelle farmacie private e nel commercio. L’Istat spiega che ”sul versante delle retribuzioni si assiste a una progressiva decelerazione della dinamica tendenziale che, a fronte della stazionarieta' nei settori dell'agricoltura e dell'industria, riflette un lieve rallentamento nella pubblica amministrazione e uno ben piu' marcato nei servizi privati, per i quali la variazione di marzo risulta piu' che dimezzata rispetto a quella di inizio anno".
Nei primi tre mesi del 2019 sono scaduti 27 contratti collettivi nazionali, sommandosi ai 14 ancora in attesa di rinnovo. La quota dei dipendenti con il contratto scaduto torna ad eccedere il 50% come non accadeva dal 2016. Aumentano, invece su base annua, le retribuzioni contrattuali: secondo i dati dell'Istat, l'indice risulta invariato a marzo mentre aumenta dell'1,4% nei confronti di marzo 2018. Nei primi tre mesi, sono cresciute dell'1,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.