Dopo oltre 28 mesi di trattative, è stato siglato il nuovo contratto per le aziende di panificazione e attività affini. La lunga trattativa, guidata per la parte datoriale dalla Federazione Italiana Panificatori, con la partecipazione di Assopanificatori-Fiesa/Confesercenti e le rappresentanze dei lavoratori di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil.
L'accordo di rinnovo prevede un aumento retributivo complessivo a regime di 52 euro per i panifici artigiani e 73 euro per quelli industriali che verrà erogato in due tranche. A copertura del periodo di vacanza contrattuale è stato convenuta l'erogazione di una "una tantum" del valore complessivo di 260 euro per i panifici artigiani e 400 per gli industriali, divisi in tre tranche. Le parti, nel definire i contenuti dell'accordo contrattuale, la cui scadenza è stata fissata per al 31 dicembre 2018, consapevoli delle oggettive difficoltà che le imprese stanno attraversando e contemporaneamente della necessità di prevedere nuovi strumenti utili a creare le premesse per nuovi posti di lavoro, hanno introdotto la possibilità di assumere a condizioni agevolate lavoratori in regime di "primo ingresso" e quello di "reimpiego" finalizzato al reinserimento di lavoratori disoccupati da almeno sei mesi. Per queste particolari tipologie di assunzioni è stato definita una retribuzione ridotta del 30% al primo anno e del 20% al secondo anno prevedendo inoltre 60 ore di formazione.
Ulteriore elemento significativo la definizione del numero di dipendenti a tempo determinato che è stato fissato in 3 qualora quelli presenti in azienda a tempo indeterminato siano fino a cinque mentre, oltre i sei, è stata fissata una percentuale del 50%.
Dal punto di vista normativo, poi, è stata valorizzata la contrattazione di secondo livello rilanciando il ruolo della bilateralità territoriale. Nel capitolo relativo a salute e sicurezza è stato invece introdotta la figura del Rls di sito, che avrà il compito di svolgere un'adeguata tutela anche per le aziende appaltatrici.
Per i lavoratori migranti è inoltre previsto un vademecum multilingue per favorire la fruibilità delle prestazioni sanitarie integrative. Ed è stato inoltre introdotto un elemento perequativo calcolato su base regionale applicabile a quelle aziende o territori che non effettueranno la contrattazione integrativa. Ulteriori novità riguardano il mercato del lavoro per i panifici artigianali, agevolando la prima assunzione e il reimpiego per gli inoccupati e disoccupati da oltre 6 mesi, esclusivamente con rapporti a tempo indeterminato. Importante infine il ruolo riconosciuto all'Ebipan (Ente bilaterale di settore) che avrà il compito di monitorare l'andamento dell'utilizzo di tale strumento e di approvare il piano formativo di 60 ore nel biennio.
"Un rinnovo eccellente, che sblocca un contratto atteso da due anni, e che registra avanzamenti di grande rilievo sotto il profilo della contrattazione aziendale e territoriale, della bilateralità e della parte salariale", ha commentato Luigi Sbarra, segretario generale della Fai Cisl. "Si tratta di un'intesa sofferta, ottenuta dopo una vacatio di due anni, con cui conquistiamo l'obiettivo di rilanciare la contrattazione di secondo livello in qualità e quantità, facendo anche leva sulla negoziazione territoriale di livello regionale. Una innovazione di grande prospettiva, sostenuta dal consolidamento degli enti bilaterali di livello regionale, che avranno funzione plurime", spiega ancora.
"Di assoluto rilievo, poi, la sperimentazione di nuovi istituti del mercato del lavoro che favoriranno l'inserimento lavorativo delle persone inoccupate e disoccupate mediante un programma formativo di due anni, dopo il quale le aziende si impegnano all'assunzione a tempoindeterminato. Si chiude con un incremento retributivo che aumenta il potere d'acquisto. Insomma, un rinnovo di spessore, che contribuisce attivamente a rilanciare il ruolo della contrattazione nei processi di integrazione e sviluppo", conclude Sbarra.