Prosegue la trattativa ““in ristretta” tra sindacati e Federmeccanica per il rinnovo del contratto nazionale delle tute blu. Oggi il confronto ha fatto un altro passo avanti verso il diritto soggettivo alla formazione continua e un rilancio dell'apprendistato. A darne notizia in un lancio d’agenzia è il leader della Fim Cisl, Marco Bentivogli. Il prossimo round si terrà il 24 febbraio quando sul tavolo del negoziato approderanno i capitoli più caldi: le retribuzioni, l'inquadramento, la partecipazione e le regole. Sulla formazione, comunque, il sindacato ha registrato un'apertura degli industriali. “Apprezziamo la condivisione della necessità di investimento fatta da Federmeccanica sui temi della formazione, accogliendo alcune nostre proposte”, sottolinea Bentivogli. Federmeccanica, infatti, sembra orientata a riconoscere il diritto soggettivo alla formazione continua a tutti i lavoratori, nessuno escluso, mettendo a disposizione, nel triennio, per ogni singolo dipendente, 24 ore di formazione di cui 15 ore garantite dall'azienda e 8 utilizzando i permessi annuali retribuiti dei lavoratori. E per sviluppare ulteriormente le competenze professionali le aziende metterebbero a disposizione un ulteriore 0,30% del totale delle retribuzioni. Ma sul piatto, in questo caso, come contropartita, Federmeccanica chiede di rivedere tutta la normativa della formazione professionale e delle 150 ore definite fino ad oggi dal contratto. Un’ipotesi rispedita al mittente dalla Fim. "Le 24 ore retribuite messe a disposizione da Federmeccanica non possono essere sostitutive delle ore retribuite che oggi sono disponibili nel nostro contratto sul diritto allo studio e sulla formazione professionale. Va recuperato un ritardo inaccettabile su libretti, certificazione e crediti formativi”, avverte Bentivogli. Quanto all'apprendistato, invece, che gli industriali intendono rilanciare, il sindacato sollecita un'azione più determinante sulla formazione d'ingresso e maggiori investimenti. “L'alternanza scuola lavoro è una condizione irrinunciabile per dare prospettive occupazionali e formative per i giovani che rappresentiamo”, spiega il leader della Fim. Dialoganti ma non vicine infine anche le posizioni sui capitoli salute e sicurezza per i quali il sindacato chiede di sviluppare dentro le normative contrattuali, il ruolo dei rappresentanti sull'ambiente, per rendere un obiettivo comune, il tema dell'impatto ambientale, compatibile con lo sviluppo del nostro sistema industriale.