Il welfare contrattuale diventa realtà per i 200mila lavoratori dipendenti degli impianti e delle attività sportive profit e no profit dove operano complessivamente oltre un milione e mezzo di addetti.
Dal 1° luglio è infatti operativa l’adesione al Fondo Est, il fondo di assistenza sanitaria integrativa di settore, realizzando in pieno le previsioni negoziate con il nuovo contratto nazionale di settore siglato nei mesi scorsi dalle organizzazioni sindacali Fisascat Cisl, Slp Cgil, Uilcom Uil e la Fiis, la federazione italiana impianti sportivi aderente alla Confcommercio Imprese per l’Italia. Per i quadri del comparto le parti hanno previsto l’adesione alla Qu.A.S., la cassa di assistenza sanitaria integrativa per i quadri e le alte professionalità, pena l’erogazione di un elemento distinto della retribuzione.
Le novità riguardano anche la disciplina del rapporto di lavoro. I sindacati e la Fiis hanno siglato l’accordo di proroga dell’apprendistato professionalizzante con lo scopo di realizzare, come previsto dal nuovo contratto, una gestione più flessibile e dinamica della classificazione del personale che ricomprende peculiarità professionali emergenti anche in relazione ai processi di trasformazione e innovazione tecnologica. Sono in corso di definizione i testi sulla costituzione dell’Ente Bilaterale di settore - che svolgerà anche le funzioni previste in materia di apprendistato - e sull’istituzione dell’osservatorio nazionale previsto dal contratto.
Soddisfazione in casa Fisascat. "Il fair play negoziale ha consentito di definire un contratto nazionale innovativo e al passo con i tempi per le lavoratrici ed i lavoratori del comparto sportivo che possono già toccare con mano i benefici derivanti dall’introduzione del welfare e della bilateralità di settore" ha dichiarato il segretario generale della categoria cislina Pierangelo Raineri. "L’intesa sull’apprendistato professionalizzante potrà essere inoltre l’occasione per l’inserimento al lavoro di tanti giovani già impegnati nelle attività sportive - ha aggiunto. Crediamo fortemente che nel comparto dello sport, in crescita in tutta Europa e che oggi in Italia rappresenta un importante volano economico con il 4% del Pil, si possa realizzare la piena partecipazione dei lavoratori alla vita di impresa anche in linea con le recenti linee di indirizzo della Ue sul ricorso al dialogo sociale europeo per strutturare le relazioni professionali nell’ambito sportivo" ha concluso il sindacalista.