I lavoratori del settore del credito hanno detto sì al nuovo contratto. Al termine del referendum che ha completato un percorso fatto di oltre 700 assemblee, i voti favorevoli sono stati ben il 96%.
“Il risultato fortemente positivo – ha dichiarato il segretario generale First Cisl Giulio Romani - dimostra che i lavoratori hanno capito che l’alternativa a questo accordo, dato il contesto sociale ed economico fortemente negativo, sarebbe stato la disapplicazione contrattuale e la deregolamentazione di tutto il sistema. Siamo invece riusciti, dopo le fasi di lotta e le clamorose manifestazioni, a garantire l'integrità delle conquiste sindacali di tanti anni di contrattazione, a partire dall'area contrattuale e dai livelli di inquadramento, ad intervenire ancora in modo lungimirante a tutela e sostegno dell'occupazione e realizzare anche un modesto (ma in tempo di deflazione non potrebbe essere diversamente) recupero del potere d'acquisto.”
L’accordo raggiunto con Abi dopo una lunga trattativa prevede un aumento a regime in tre anni di 85 euro.
Ora che i lavoratori si sono pronunciati si passerà alla sottoscrizione dell’ipotesi di accordo, che era stata siglata esclusivamente “per presa visione” in attesa dell’esito assembleare. Un atto di attenzione da leggere come un’assunzione di responsabilità per il sindacato che deve tornare ad essere vicino agli iscritti e ai lavoratori. Una vicinanza che per la First, il sindacato nuovo nato dalla fusione di Fiba e Dircredito, è assolutamente prioritaria. Cambiare modo di fare sindacato è infatti la ragione di fondo che ha portato alla nascita di First, un sindacato nuovo più forte, più rappresentativo, in grado di incidere sull’unità sindacale e sui tavoli negoziali con proposte innovative e lungimiranti.