Siglata a Roma l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore Gas-Acqua, che interessa oltre 48 mila addetti in circa 600 imprese. L’intesa, sottoscritta dai sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e dalle associazioni datoriali Anfida, Anigas, Igas, Assogas e Utilitalia, è stata raggiunta dopo quasi 5 mesi di trattative e poco più di 10 mesi dalla scadenza del precedente contratto.
L’aumento complessivo (Tec) sarà di 106 euro nel triennio 2019 - 2021, di cui 84 euro sui minimi contrattuali (Tem), 17 euro sulla produttività e 5 euro sul welfare contrattuale. Prevista l’una tantum di 100 euro per il periodo di vacanza contrattuale.
L’aumento medio sui minimi di 84 euro sarà distribuito in 3 tranche: 26 euro da dicembre 2019; 28 euro da settembre 2020; 30 euro da settembre 2021.
“Siamo molto soddisfatti per la firma di questa ipotesi di rinnovo di contratto - dichiara la segretaria generale Femca, Nora Garofalo - che avviene in un contesto reso sfavorevole per la stabilità del settore dalla normativa sul Codice Appalti, che investe la distribuzione del gas, e dal disegno di legge Daga, che riforma il sistema idrico. Siamo riusciti a raggiungere in tempi brevi questo rinnovo senza scioperi e mobilitazioni, rafforzando la partecipazione organizzativa, assegnando un ruolo importante alle Rsu e alle organizzazioni sindacali, impegnando fortemente le parti nel contrasto al fenomeno del dumping contrattuale, con una serie di azioni volte a debellare i contratti pirata, ancora diffusi negli appalti all’interno del settore. Mi soddisfa particolarmente anche la norma che attribuisce i permessi per i minori non accompagnati, mi sembra un segnale significativo in questo particolare momento storico. Nel complesso - conclude Garofalo - posso affermare che abbiamo ottenuto un risultato davvero importante per 48 mila lavoratori e per le loro famiglie, con un accordo moderno e innovativo, che assicura aumenti salariali apprezzabili e condizioni di lavoro dignitose e di qualità, ponendo al centro come sempre il lavoratore, la persona”.
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