Si sono riunite a Roma le delegazioni di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil provenienti da tutta Italia per l’approvazione dell’ipotesi di piattaforma del Ccnl degli operai idraulico forestali. La proposta di rinnovo, per il quadriennio 2025-2028, è stata approvata all’unanimità dopo aver recepito diversi emendamenti provenienti dalle assemblee svolte nei mesi scorsi in tutti i territori.
Tra i temi prioritari che emergono dalla piattaforma, le sfide che il settore dovrà affrontare sia in termini di risorse che in merito all’organizzazione del lavoro, tenendo ben presente un contesto nazionale in cui le foreste ricoprono 11 milioni di ettari, quasi il 40% del territorio, e rappresentano un patrimonio sempre più multifunzionale, dalla funzione produttiva connessa con le filiere del legno, dell’energia, del turismo, dell’agroalimentare, della medicina, della farmacologia.
La piattaforma, sottolineano i sindacati di categoria, “evidenzia come la gestione delle foreste e le politiche di sostegno a un settore strategico a livello ambientale, economico e sociale, rappresenti una sfida decisiva per governare gli stravolgimenti climatici, intersecando la transizione ecologica e il contrasto allo spopolamento delle aree interne e rurali del nostro Paese”.
Per Fai, Flai e Uila la piattaforma costituisce “un importante passo avanti per valorizzare le competenze e le professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, tutelando, al contempo, il loro potere d’acquisto in una fase in cui l’aumento dell’inflazione ha eroso significativamente i salari”. Fra le principali richieste contenute nel documento: un aumento della retribuzione mensile, a parametro 108, di 160 euro; una riduzione dell’orario di lavoro, a parità di salario, da 39 a 36 ore; maggiori verifiche su appalti e terziarizzazione; il riconoscimento dell’anzianità professionale degli operai; maggiore formazione, anche tramite affiancamento per i neoassunti e con un pacchetto minimo individuale di ore aggiuntive a quelle obbligatorie; l’aggiornamento dei trattamenti in base alle norme per le pari opportunità; l’incremento di diverse indennità e permessi straordinari; più contrasto alla precarietà, con stabilizzazioni occupazionali e semplificazioni del turnover; un ruolo rafforzato per i responsabili della sicurezza sul lavoro, anche con 8 ore mensili di permessi retribuiti aggiuntivi e con l’aumento a due riunioni periodiche, anziché una, su prevenzione e protezione dai rischi; più giorni di congedo matrimoniale; rivisitazione del sistema classificatorio. L’ultimo rinnovo, siglato a fine 2021, era stato definito un risultato storico dai sindacati, considerando che era giunto dopo 11 anni di vacanza contrattuale nonostante il settore sia strategico per la tutela del territorio anche in termini di prevenzione e contrasto agli incendi boschivi. La proposta contrattuale è stata già inviata alle controparti: Conferenza Stato-Regioni, Federforeste, Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare, Agci-Agrital e per conoscenza all’Uncem, unione nazionale comuni, comunità, enti montani.
Rossano Colagrossi