C’è voluto più di un anno di trattative perché anche gli elettrici vedessero la luce. E’ stata infatti siglata stamane all’alba tra Assoelettrica-Confindustria, Utilitalia-Confservizi, Energia Concorrente, Enel, Gse, Sogin, Terna ed i sindacati di categoria Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil, l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto del settore elettrico (oltre 53.000 i lavoratori interessati), scaduto il 31 dicembre 2015.
L’intesa sottoscritta, precisa una nota unitaria delle sigle sindacali, prevede un aumento complessivo di 105 euro, di cui 70 sui minimi contrattuali, 20 euro sul premio di produttività, 15 euro sul "welfare contrattuale" (5 euro sulla assistenza integrativa sanitaria dal 1 gennaio 2017; 5 euro sulla previdenza integrativa dal 1 gennaio 2017; 5 euro sulla premorienza dal 1 gennaio 2018).
Per quanto attiene al premio di produttività (210 euro nel 2017, 280 euro nel 2018: complessivamente 20 euro mensili a regime), al termine della vigenza contrattuale - e in relazione alle variazioni in positivo o negativo dell'inflazione consuntivata - si procederà al trasferimento sui minimi dell'importo.
La segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, commenta positivamente l’accordo raggiunto per il contratto dei lavoratori elettrici, parlando di intesa "importante e innovativa e di un segnale positivo in un momento non facile".
"La firma di questo contratto - afferma Furlan in una nota - è un altro tassello importante che si va ad aggiungere ai contratti nazionali firmati negli ultimi mesi dal sindacato confederale". Il contratto assicura - rileva la numero uno della Cisl - "pieno recupero salariale attraverso un aumento complessivo di 105 euro nel triennio, di cui 70 sui minimi contrattuali, 20 euro sul premio di produttività e 15 euro sul welfare contrattuale. È importante sottolineare che i 20 euro di produttività, se l’inflazione programmata alla fine del triennio sarà uguale o superiore al 2,7%, si aggiungeranno ai minimi contrattuali per un totale di 90 euro". L’accordo - sottolinea Furlan - "scommette anche sui nuovi istituti di welfare aziendale, orientato alle attuali esigenze delle famiglie, e sulla partecipazione dei lavoratori ai necessari cambiamenti del settore elettrico ed energetico del nostro paese, con la novità importante di un fondo di solidarietà bilaterale per la gestione delle crisi occupazionali e l’eventuale ricollocazione dei lavoratori, insieme ad una polizza in caso di "premorienza" di sostegno alla famiglia. È un contratto - conclude - che difende il potere d’acquisto dei lavoratori ma punta sulla valutazione della produttività, con un modello nuovo di relazioni industriali partecipative, peraltro già avanzato nel settore elettrico. Un buon viatico ed un punto di riferimento per la definizione del nuovo modello contrattuale che stiamo definendo con tutte le associazioni imprenditoriali".
"Anche con questa intesa - dichiarano soddisfatti Emilio Miceli, Carlo De Masi, Paolo Pirani, rispettivamente segretari generali di Filctem, Flaei, Uiltec - abbiamo voluto ribadire la centralità del contratto nazionale e del lavoro, il potere d'acquisto del salario attraverso un congruo incremento dei minimi, il miglioramento del welfare contrattuale e delle prestazioni lavorative".
Una novità di rilievo, prosegue la nota, è rappresentata dalla clausola di salvaguardia occupazionale: accanto alla immediata operatività di strumenti finalizzati alla ricollocazione all'interno del settore stesso, è prevista la costituzione di un fondo di solidarietà di settore. Inoltre imprese e sindacati hanno firmato un avviso comune finalizzato a potenziare l'Osservatorio permanente dell'energia presso il ministero dello Sviluppo Economico per affrontare i temi legati alla transizione energetica e richiedere al Governo un confronto sia sulle esigenze strategiche del settore elettrico, sia sugli strumenti per garantire la tutela dell'occupazione nel settore.
(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)