Sono decine di migliaia i metalmeccanci che oggi hanno risposto all'appello di Fim, Fiom e Uilm aderendo allo sciopero generale di quattro ore, a livello nazionale, proclamato "per il contratto". A livello nazionale, l'adesione del primo turno è andato oltre il 75%. Particolarmente significativa l'astensione dal lavoro alla Comer Industries (Reggio Emilia) - l'azienda del presidente di Federmeccanica, Fabio Storchi – dove dei 430 dipendenti, ha scioperato il 90% dei lavoratori, e alla GE&Oil Gas di Firenze – azienda dalla quale proviene l'attuale direttore generale dell'organizzazione datoriale dei metalmeccanici, Stefano Franchi, che ha registrato il 70% di sciopero.
L’obiettivo è di "far cambiare idea a Federmeccanica" rispetto alla proposta sul salario, ritenuta inaccettabile perchè riconoscerebbe aumenti del contratto nazionale solo al 5% dei lavoratori, e quindi di "riprendere al più presto la trattativa per arrivare al rinnovo, che riguarda 1,6 milioni di lavoratori". Questo, in sintesi, quanto affermato dai segretari generali delle tre sigle, Maurizio Landini, Marco Bentivogli e Rocco Palombella, che rispettivamente si sono recati a Milano, a Napoli e Reggio Emilia, per un presidio anche nella città "dove ha sede il gruppo che fa riferimento al presidente di Federmeccanica. Una scelta simbolica", è stato spiegato, oltre alle due città, una al nord e l’altra al sud in cui si sono tenuti i cortei principali.
Superiore a tutte le aspettative la riuscita dello sciopero generale di 4 ore. Marco Bentivogli, segretario generale della Fim, concludendo la manifestazione di Napoli ha spiegato: “I dati dell’adesione allo sciopero smentiscono le previsioni del presidente di Federmeccanica, Fabio Storchi. I lavoratori hanno capito che bisogna cambiare, serve un contratto di svolta che non lasci per strada nessuno. Federmeccanica ci aveva lanciato una sfida: quella di oggi è la risposta più forte che potevamo dare. Già da stasera quello che devono fare gli imprenditori metalmeccanici è riaprire la trattativa e fare il contratto.”
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Il segretario delle tute blu della Cisl, Marco Bentivogli, è in piazza a Napoli; il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, a Reggio Emilia, davanti a Comer Industries, l'azienda del presidente di Federmeccanica, Fabio Storchi.
"Dopo la giornata di oggi che ha visto un'altissima adesione allo sciopero dei metalmeccanici mobilitati in tutta Italia, speriamo che Federmeccanica ritorni sui suoi passi ed accolga le proposte dei sindacati in modo da chiudere rapidamente il rinnovo del contratto di lavoro". Lo dichiara la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, sottolineando che lo sciopero "è stato un segnale di grande partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori e di sostegno alle posizioni dei sindacati metalmeccanici registrata in tantissime aziende metalmeccaniche dal nord al sud del Paese".
“La Cisl sostiene la giornata di sciopero proclamato della categoria dei metalmeccanici impegnati in una dura vertenza per il rinnovo del contratto nazionale, difendere il potere di acquisto dei salari dei lavoratori, aumentare i livelli di partecipazione, rinnovare il sistema delle relazioni industriali per alzare il livello competitivo delle nostre aziende e la loro produttività”.
“Siamo accanto alla Fim e alle lavoratrici ed ai lavoratori metalmeccanici nella loro battaglia per ottenere un contratto dignitoso a livello economico ma anche fortemente innovativo sul piano delle nuove tutele e degli istituti del welfare aziendale e sulla sua capacità di diffondere la contrattazione di secondo livello. La proposta di Federmeccanica di non corrispondere incrementi salariali nel 2016 e di prevedere aumenti dal 1 luglio 2017 solo ai lavoratori che hanno i minimi contrattuali è davvero inaccettabile. E’ un passo indietro antistorico nelle relazioni industriali perché verrebbe meno il ruolo di tutela e di garanzia del contratto collettivo nazionale, che oggi copre circa l’85 per cento dei lavoratori italiani, in un paese in cui bisogna estendere e rafforzare in tutte le imprese il secondo livello contrattuale legandolo alla produttività, alla qualità, alla bilateralità ed ai processi di partecipazione dei lavoratori, utilizzando la detassazione dei premi di produttività prevista dal Governo. Ecco perché ci aspettiamo dopo lo sciopero di domani, una assunzione di responsabilità da parte di Federmeccanica per riprendere la trattativa in uno spirito collaborativo e di una comune ricerca delle soluzioni adeguate per il rilancio produttivo del settore metalmeccanico”.
Lo sciopero - ha sottolineato Marco Bentivogli - è stata "una scelta inevitabile per ribattere all'atteggiamento muscolare e antagonista" della controparte, che dal 22 dicembre "si è marmorizzata" e ha ribadito come "una litania" le proposte iniziali. "E' il contratto più difficile della storia dei metalmeccanici - ha aggiunto Bentivogli - ma può diventare un contratto di svolta". "La proposta di Federmeccanica è un suicidio organizzativo - ha rincarato la dose Bentivogli. Darebbe addio al contratto nazionale il 95% delle aziende che non avrebbero quindi più un vincolo per rimanere in Federmeccanica".
"Oggi i metalmeccanici hanno svuotato le fabbriche per conquistare il sacrosanto diritto di avere un contratto". Così Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim- Cisl, che partecipa a Torino alla manifestazione dei metalmeccanici in occasione dello sciopero generale di quattro ore per il rinnovo del contratto. "Dopo sei mesi di trattative - aggiunge - gli imprenditori devono ascoltare queste piazze ricolme di lavoratori".