Dopo ben sei anni dalla scadenza è stato finalmente firmato il nuovo contratto nazionale delle cooperative sociali che interessa oltre 400mila addetti ai servizi privati alle dipendenze delle oltre 30mila cooperative sociali nel comparto socio sanitario assistenziale educativo ed alle attività connesse. Dopo una lunga e serrata trattativa i sindacati di categoria Fp Cgil, Fp Cisl, Fisascat Cisl, Uiltucs, Uil Fpl e le associazioni imprenditoriali Legacoopsociali, Confcooperative Federsolidarietà, Agci Solidarietà hanno siglato l’ipotesi di accordo che ora sarà sottoposta alla consultazione dei lavoratori.
Il trattamento economico prevede un aumento a regime di 80 euro al livello medio C1 erogati in tre tranche (35 euro a novembre 2019, 25 euro ad aprile 2020; 20 euro a settembre 2020) oltre ad un una tantum di 300 euro di cui 200 euro erogati alla sottoscrizione definitiva dell’intesa e 100 euro erogati nel mese di luglio 2019. Aumenta anche il contributo al welfare contrattuale a carico del datore di lavoro riferito alla previdenza complementare.
I principali capitoli dell’accordo sono: nuovo sistema di classificazione del personale, relazioni sindacali, diritti di informazione e struttura della contrattazione (confermata su due livelli), norme di garanzia del funzionamento dei servizi essenziali, mercato e organizzazione del lavoro, orario di lavoro, welfare. L’accordo recepisce integralmente la nuova normativa sul contrasto alla violenza di genere disciplinando un articolato ad hoc sul congedo per le donne vittime di violenza.
Corollario dell’intesa un accordo di impegno tra le parti sulla corretta e completa applicazione delle previsioni della contrattazione nazionale di settore volto a sviluppare il confronto sulle tematiche del terzo settore anche con le istituzioni competenti, il Mise, la Conferenza Stato Regioni e l’Anci.
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