Si allungano i tempi per ottenere i rinnovi contrattuali. L’attesa media per i lavoratori con il contratto scaduto è infatti arrivata a ben 57,3 mesi a settembre: quasi cinque anni, in deciso aumento rispetto allo stesso mese del 2014 (33). Lo rileva l’ Istat precisando che, nel solo settore privato, l’attesa è di 40 mesi. Complessivamente i contratti scaduti in attesa di rinnovo sono 36, relativi a circa 4,9 milioni di dipendenti (il 38%), di cui 2,9 milioni nel pubblico impiego. A settembre non sono stati recepiti nuovi accordi e nessuno è scaduto. Di conseguenza, le retribuzioni contrattuali orarie rimangono invariate rispetto al mese precedente mentre aumentano dell’1,2% nei confronti del 2014.
In particolare c’è un incremento tendenziale dell’1,8% per i dipendenti privati e una variazione nulla per il pubblico impiego a causa del blocco dei contratti.
I settori che presentano gli incrementi maggiori sono: tessili, abbigliamento e lavorazioni pelli (4,5%); agricoltura (3,9%); energia e petroli, estrazione minerali, gomma, plastica e lavorazione minerali non metalliferi (3,0%). Si registrano variazioni nulle nei settori del credito e assicurazioni, degli alimentari, bevande e tabacco e in tutti i comparti della pubblica amministrazione.