Rottura al tavolo per la rinegoziazione del contratto integrativo aziendale applicato ai circa 19 mila dipendenti del Gruppo Carrefour. "Troppo rigide e inaccettabili per i sindacati di categoria Fisascat Filcams e Uiltucs - continua la nota - le posizioni aziendali in ordine alla sospensione della contrattazione integrativa aziendale negli Iper, Market e punti vendita Express e alla non applicazione degli istituti contrattuali riferiti a salario fisso, integrazione malattia, maggiorazioni straordinarie domenicali e festive e mensa, condizioni che di fatto si traducono nella sospensione del contratto integrativo per quasi la totalità dei dipendenti". "Una situazione, peraltro, aggravata dallo stallo negoziale -spiega il sindacato- al tavolo aperto con l'associazione datoriale Federdistribuzione per la definizione del nuovo contratto nazionale di lavoro che i dipendenti della grande distribuzione organizzata attendono da oltre due anni". "Abbiamo dimostrato la nostra disponibilità a trattare sulla flessibilità organizzativa per affrontare la situazione di difficoltà in cui versa l'azienda ormai da diversi anni", ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat Ferruccio Fiorot. "Nonostante tale assunzione di responsabilità - ha proseguito Fiorot - le priorità poste dal sindacato sono state sistematicamente ignorate, a partire dalla richiesta di un impegno da parte dell'azienda a salvaguardare i livelli occupazionali, a mantenere l'attuale perimetro aziendale e a garantire la gestione diretta dei punti vendita". "Carrefour - ha stigmatizzato il sindacalista - non solo non ha fornito alcuna rassicurazione rispetto alle problematiche poste ma, proprio mentre si svolgeva la trattativa, procedeva alla cessione di numerosi punti vendita con ripercussioni per centinaia di lavoratrici e di lavoratori. I dipendenti Carrefour - ha concluso - non solo non hanno un contratto collettivo nazionale di lavoro, ma rischiano concretamente di perdere anche il contratto integrativo aziendale conquistato e difeso con tanti anni di lotta e che non siamo disposti a smantellare".
Fisascat, Filcams e Uiltucs hanno dichiarato lo stato di agitazione dei lavoratori del gruppo francese della grande distribuzione organizzata riservandosi di proclamare in seguito ulteriori iniziative di protesta.