E' stato firmato questa mattina un accordo tra Cgil Cisl Uil Lombardia e le quattro associazioni lombarde dell'artigianato (Cgia, Cna, Claai e Casartigiani) volto a regolare e avviare i contratti di apprendistato per il raggiungimento della qualifica e del diploma riformati dal Jobs act e dalla legge regionale 30/2015.
Con questo accordo si rende possibile nel settore artigiano lombardo la diffusione del cosiddetto sistema di apprendistato duale, con il quale giovani studenti degli istituti professionali o tecnici possono concludere il percorso verso il diploma con un contratto che alterni formazione e esperienza lavorativa. Le parti sociali hanno rinnovato i contenuti di una intesa che già quattro anni fa (prima in assoluto sul piano nazionale) era stata realizzata a fronte delle primissime sperimentazioni in tal senso, ribadendo in questo modo la funzione e il valore della contrattazione di secondo livello che nell'artigianato avviene a livello regionale. I sindacati stimano in oltre 100 gli studenti che già da questo mese di marzo potranno essere inseriti in questo nuovo contratto di apprendistato.
"Siamo soddisfatti di avere raggiunto anche questa volta tra i primi in Italia un accordo interconfederale che aiuta un
collegamento sempre più stretto tra scuola e lavoro e contribuisce a sostenere i giovani nell'inserirsi con competenze e chiare tutele salariali e normative nel mondo del lavoro", dichiarano Giacinto Botti, Roberto Benaglia e Claudio Mor, responsabili Artigianato di Cgil Cisl Uil Lombardia.
L'intesa, aggiungono "è positiva e utile anche per le imprese che vogliono puntare a qualificare i giovani, proprio mentre Regione Lombardia sostiene gli enti di formazione professionale verso questo apprendistato attraverso il sistema delle doti. Importante novità dell'intesa è che le aziende che assumeranno apprendisti-studenti e gli stessi giovani riceveranno un sostegno economico da parte dell'ente bilaterale dell'artigianato Elba. Il fatto che la bilateralità intervenga con aiuti economici e premi per le imprese e gli studenti che si impegneranno in questa direzione, dimostra l'utilità di questo moderno strumento di tutela". L'accordo tra le parti, indispensabile secondo le regole del Jobs act, definisce i diritti di base che vanno garantiti allo studente che diventa apprendista, precisa il ruolo dei tutor aziendale e formativo, conferma che nelle ore di formazione scolastica non vi è retribuzione mentre l'apprendista riceverà una retribuzione del 20% per le ore di formazione in azienda (superiore del 10% a quanto previsto dal Jobs act) e tra il 60% e l'80% dei minimi contrattuali per le ore di lavoro effettivo.