Un appello alle imprese romagnole perché siglino più contratti di produttività visto che nemmeno un lavoratore su cinque nel territorio lo riceve. A lanciarlo è la Cisl Romagna per voce del suo segretario generale Francesco Marinelli alla presentazione di un dossier che elabora i dati delle dichiarazioni dei redditi dell’anno d’imposta 2017 con un particolare focus sul salario di produttività.
“Il dato sui contratti di produttività è ancora insufficiente - afferma Marinelli - sia per il numero di lavoratori coinvolti, sia per l’importo ancora troppo basso”.
Dai dati del dossier si rileva che in Romagna la provincia di Ravenna ha la maggiore copertura di contrattazione integrativa con premio a favore del 24,2% dei dipendenti, segue poi Forlì-Cesena con il 18,7% e infine Rimini con il 10,3%. “Non potendo fare contratti aziendali in imprese con pochi dipendenti - continua Marinelli - si cerca di siglare contratti territoriali e di settore merceologico, in modo poi che le imprese aderenti possano applicarli ai propri addetti”.
Sugli importi, invece, si riscontrano differenze significative tra le province romagnole e con quelle emiliane. Rimini registra il premio di produttività medio più alto della Romagna con 1.067,74 euro, superando Ravenna che eroga 940,38 euro e chiude Forlì-Cesena con 787,31 euro, per una media di salario pari a 875,60 euro.
“Questa fotografia è coerente con quanto stiamo dicendo da tempo presentando i nostri studi - dichiara Marinelli - in Romagna c’è un problema di qualità del lavoro, di conseguenza di quantità della retribuzione per i lavoratori, infine di assegni pensionistici più bassi di quelli emiliani.”
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